È arrivata l’estate cretina, musica, letture e tormentoni per pubblico poco pensante

Pare che l'estate imponga una sorta di regressione mentale, si dà per scontato il fatto di dover essere allietati e assecondati da prodotti mediatici leggeri e spensierati, ma siamo convinti di volerla così?


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Anni fa lessi un racconto esilarante, narrava di un gruppo di marziani arrivati sulla terra, ormai distrutta completamente,  che cercavano di farsi un’idea dei suoi ex -abitanti attraverso gli unici reperti trovati tra la polvere: stralci di testi di canzoni tipo “Io tu e le rose” e simili. Le ipotesi deliranti sulla civiltà perduta erano snocciolate con grande arguzia e ironia, irresistibili. Mi è tornata in mente questa lettura riflettendo sul fenomeno “Estate” con le sue canzoni per l’estate, le  letture per l’estate, i films per l’estate, i programmi televisivi per l’estate, la pubblicità per l’estate, i balli dell’estate etc… Pare che le persone in vacanza subiscano una sorta di regressione neuronale e che quindi debbano essere allietate e assecondate nella loro demenza con prodotti “leggeri e spensierati”.

Improvvisamente vengono sparate in  radio e negli altoparlanti degli stabilimenti balneari canzoni dal ritmo allegro  latino, stile  reggaeton o calipso con immancabile  tormentone, condite dalle stesse frasi, rime e parole (spiaggia, sabbia, pelle, stelle, onda, sole, mare, amore, estate, festa, caldo, ballare, luna, fortuna, ahiahiai…). Data la tragica condizione mentale in cui versa il vacanziero,  la canzone per l’estate non deve far stancare il cervello, far pensare e  riflettere ma far muovere i piedi,  le anche e all’occorrenza indurre a  battere le mani nell’andirivieni sulla battigia durante l’ora dei balli di gruppo o dell’acqua-gym. A questa regola non sfuggono artisti e discografici che tengono ben custodita nel cassetto la bomba pronta ad esplodere verso giugno. In genere, in un cd anche impegnato nei temi delle canzoni,  la si individua con largo anticipo, basta che abbia un ritmo serrato, sia solare e parli di cose divertenti, e se non c’è, la si costruisce di proposito, tornerà utile quando inizieranno i concerti e i programmi per l’estate. Impensabile che uno si possa presentare sotto i riflettori e le telecamere con un brano intimo e riflessivo, perché la gente si vuole e si deve divertire. Che poi  nei  villaggi vacanze, gli animatori  come ce la montano una coreografia?

E mentre questa colonna sonora accompagna ogni momento del vacanziero, ecco che si pone il problema dell’ombrellone. Pare che lì sotto ci sia un’ulteriore perdita del deficit intellettivo, ragion per cui si studiano e consigliano  le letture sotto l’ombrellone, le riviste sotto l’ombrellone, i giochi e i quiz sotto l’ombrellone. E se normalmente quando fai le parole crociate ti devi applicare per trovare la parola giusta da incastrare, in questo caso le stesse vengono tarate su bambini di quattro, cinque anni e rigorosamente facilitate. Come si chiama il capo della chiesa? P_ _ A

Finita la giornata si torna a casa, si accende la TV e appare la pubblicità del  gelato, dove due ragazzi vestiti come non si veste nessuno in giro, tra una leccata al cuore di panna e un bacio ci ricordano che è la stagione dell’amore e un altro tormentone si appiccica addosso, in attesa che a settembre venga proclamata “la canzone regina dell’estate”.

Ora ritorniamo ai marziani di cui sopra, mettiamo che arrivino sulla terra distrutta e trovino stralci di testi “estivi”: io cerco il mare mentre tu cerchi il Wi-Fi foto con hashtag io c’ero andalè andalè – Maracaibo alle sei del mattino un cappuccio e un tuffo nel lettino hola papito – altro festino cervello nel frigo, quanto sei figo sarai il tattoo – ma che bello sudare d’estate ai matrimoni e all’ufficio postale…

Facciamolo noi il gioco dell’estate, a quali conclusioni arriveranno i marziani?