Asmodee Italia continua nella sua recente tradizione di adattamento di popolari video games come giochi da tavolo.
Se lo scorso anno è toccato a Fallout quest’anno è il turno di Doom, l’ultimo dungeon crawler di casa Asmodee ci immergerà nello spara-tutto in prima persona tanto caro ai videogiocatori.
In realtà non si tratta del primo tentativo, poiché Doom si era già affacciato nel panorama dei giochi da tavolo nel 2004 accompagnato da un discreto successo e con il merito di aver contribuito ad un decennio di giochi simili come Descent e Assalto imperiale.
Questa nuova versione di Doom ha però apportato alcune modifiche al Gameplay, che lo avvicinano al design del videogioco e lo rendono ancor più divertente da giocare.
Una delle novità, ad esempio, è rappresentata dall’uso delle armi, che in questo caso possono essere varie anche durante la partita, utilizzandone due ad inizio missione ma trovandone in giro per la mappa (da prendere) proprio come avviene nel videogames.
Ogni arma ti dà un certo numero di carte, ognuna con una mossa o un attacco diverso, e queste carte vengono aggiunte a una mano che rimescoli all’inizio di ogni turno.
Alcune di queste carte saranno attacchi piuttosto efficaci, altri meno, alcuni saranno difensivi, altri avranno effetti strani. Puoi solo pescarne e limitarti a eseguire le relative azioni.
Questo potrebbe condizionare la tua strategia, perchè se avevi voglia di buttarti nella mischia ed attaccare un gruppo di demoni, pescare carte difensive potrebbero costringerti a rivedere le tue intenzioni, viceversa potresti avere voglia di difenderti ma potresti pescare solo carte offensive.
Questo meccanismo accresce decisamente il lavoro di squadra, con i Marines che dovranno scambiarsi ruoli e coordinarsi invece di lavorare da soli.
Doom supporta fino a cinque giocatori, con uno che controllerà i Demoni e fino a quattro i marines. Il gioco scala abbastanza bene a seconda di quanti giocatori sono al tavolo, quindi in 2, il marine solitario otterrà un sacco di equipaggiamenti extra e vantaggi.
Le somiglianze con il videogioco sono presenti anche nella meccanica delle uccisioni dei Marines. Questi infatti non possono davvero morire; se la tua salute raggiunge lo zero, riappari semplicemente in un punto di spawn e gli invasori guadagnano un gettone che in alcune missioni serviranno a determinare la vittoria dei demoni
Alcuni punti spawn extra possono essere sbloccati durante una partita dai marine, creando dei “punti di salvataggio”.
Il gioco non è solo divertente da giocare, ma in linea con la maggior parte degli altri grandi giochi targati Asmodee, con alcune miniature assolutamente sbalorditive (i demoni più grandi in particolare) insieme a tessere mappa doppia-faccia che hanno una colonia umana su un lato e le profondità dell’inferno dall’altra.
Un videogioco basato sullo spargimento di sangue senza sosta sembrava un difficile da adattare ad un gioco da tavolo, ma l’impresa nel creare un bel gioco è stata compiuta.
Il gioco è davvero Bello e sarà giocarlo e rigiocarlo in queste sere d’estate!