Nemmeno Shonda Rhimes avrebbe scommesso su Grey’s Anatomy: “Io ed Ellen Pompeo pensavamo durasse una stagione”

La showrunner Shonda Rhimes è incredula rispetto alla durata di Grey's Anatomy, che definisce "surreale"


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Neanche la sua creatrice riesce a credere che Grey’s Anatomy sia diventato il medical drama più duraturo della tv, superando lo storico traguardo di E.R. – Medici in Prima Linea.

Il sorpasso che Shonda Rhimes si era data come obiettivo negli ultimi anni – ovvero fare la storia superando quota 333 episodi per diventare più longevo di E.R. – è stato realizzato la scorsa stagione, con un episodio dei record che però è risultato per il pubblico piuttosto deludente. Poco male per la Rhimes, che si è vista confermare la serie per ben due stagioni successive da ABC, superando così ampiamente ogni aspettativa di durata.

La stessa Rhimes, infatti, aveva creato la serie 14 anni fa pensando che avrebbe avuto vita breve: ABC le diede una chance offrendole uno slot del palinsesto estivo, senza immaginare che i drammi amorosi, le disavventure e il percorso formativo della tirocinante Meredith Grey destinati a fare da tappabuchi della programmazione estiva sarebbero diventati un piccolo cult del genere medical drama.

Oggi Shonda Rhimes è una delle showrunner più potenti d’Americanonostante non manchino i flop nella sua carriera, l’ultimo è il legal drama For The People appena cancellato – tanto da guadagnarsi un contratto milionario con Netflix per la produzione di nuovi format originali.

Intervistata da Variety al Cannes Lions, l’annuale festival della pubblicità che si tiene nel Sud della Francia, la Rhimes ha presentato il suo nuovo progetto di comunicazione #ShowUs che punta a divulgare una più inclusiva e rappresentativa immagine della femminilità moderna nei media, ma non poteva esimersi dal commentare il record segnato quest’anno da Grey’s Anatomy e il suo rinnovo fino al 2021.

È surreale. Voglio dire, è davvero una sensazione surreale sapere che quello show durerà finché durerà. Ellen Pompeo e io ne parliamo una volta ogni tanto. Questa idea che qualcosa che pensavamo potesse durare appena una stagione sia invece ancora forte, mi fa sentire incredibilmente fortunata. Quei fan sono stati fantastici.

Tra i segreti della longevità di questa produzione, c’è anche il fatto che la Rhimes si sia impegnata a costruire sui suoi set degli ambienti a portata di donne e mamme, riuscendo così a trattenere a lungo la sua protagonista, come ha confermato anche Ellen Pompeo che durante questi anni ha avuto tre figli (due da madre surrogata). Molte attrici di Grey’s Anatomy, infatti, hanno continuato a lavorare anche in gravidanza e hanno avuto la possibilità di modulare il loro impegno sul set a seconda delle esigenze della maternità.

Penso che sia importante perché le donne lavorano e ovviamente ci aspettiamo che le donne abbiano figli e che vivano le loro vite. E viviamo in una società in questo momento in cui non è una cosa ovvia che ci siano uomini che stiano a casa coi figli. Quindi le donne devono trovare un modo per essere madri e madri lavoratrici allo stesso tempo. Sono una madre che lavora quindi non creerò un mondo in cui esserlo sia più semplice per me di quanto lo sia per le persone con cui lavoro.

Mentre la showrunner Krista Vernoff ha preso le redini di Grey’s Anatomy dalla quattordicesima stagione, la Rhimes si sta dedicando alle nuove produzioni per Netflix, una delle quali – quella ispirata ai romanzi della saga Bridgerton cui parteciperà anche Julie Andrews – è già in partenza.

Ce ne sono più di otto. Che posso dire. Stiamo iniziando. È eccitante. Abbiamo appena lanciato Julie Andrews nel nostro progetto Bridgerton ancora senza titolo. E stiamo andando in produzione ed è eccitante.