La versione dei genitori di Britney Spears, Jamie e Lynne, tra rapporti tesi e ipotesi di complotto

Parlano i genitori di Britney Spears, da due fronti decisamente diversi


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Nella lunga vicenda personale di Britney Spears tra ricoveri, presunte pressioni e costrizioni da parte del management e della famiglia, ipotesi di addio alle scene e smentite poco convincenti, in questo 2019 molto critico per la cantante spunta anche la versione di Jamie Spears, il padre e tutore legale della popstar.

L’uomo, accusato dai fan della Spears di tenerla sotto controllo con la sua autorità ormai da oltre un decennio (quando ne è diventato tutore legale dopo la tragica depressione della cantante nel 2007) ha rivelato nuovi dettagli sulla loro relazione quando è stato ascoltato in tribunale giovedì 13 giugno.

L’udienza ha portato un giudice a concedere alla Spears un ordine restrittivo quinquennale contro il suo ex manager, Sam Lutfi, già raggiunto da un ordine restrittivo temporaneo all’inizio di maggio.

Secondo quanto riporta Entertainment Tonight, durante la testimonianza resa in aula Jamie Spears ha dichiarato che Lutfi avrebbe fatto di tutto per destabilizzare la popstar, con molestie ed altri comportamenti scorretti. Ma l’uomo, interrogato sull’argomento, ha parlato anche del legame con la figlia, che ha definito complicato già prima dei fatti del 2007: “Il rapporto tra me e mia figlia è sempre stato teso” ha dichiarato Spears, che è diventato l’unico tutore della figlia quest’anno dopo che il suo ex co-tutore, l’avvocato Andrew Wallet, si è dimesso a marzo.

Il padre della cantante non accenna a voler rinunciare al suo ruolo, visto che ha presentato ufficialmente una richiesta al giudice di consentire l’estensione del suo potere di tutela anche nello stato di origine della cantante, la Louisiana. Estendere le sue prerogative anche in altri Stati, prevede ad esempio che l’uomo possa richiedere un controllo h24 per la figlia, oltre che avere la facoltà di disporre limitazioni rispetto alle visite che lei riceve. Una sorveglianza piuttosto serrata, insomma, unita al controllo sul patrimonio della popstar.

La Spears, invece, si è vista negare dal giudice un’estensione di alcune sue libertà specifiche (ad esempio quella di muoversi senza una scorta di sicurezza sempre presente), richiesta che aveva avanzato lo scorso mese ma che non è stata accolta.

Al suo fianco in questa richiesta di maggiore liberà c’è la madre Lynne, convinta sostenitrice della tesi per cui la figlia sia stata ricoverata in una clinica psichiatrica senza la sua volontà. La donna ha sposato anche la protesta del sito Absolute Britney, che sul proprio profilo Instagram denuncia una strategia mediatica da parte del team della cantante volta a colpire la sua immagine per tenerla ulteriormente al guinzaglio. Questa la protesta dei fan sostenuta dalla donna.

Quindi il team di Britney sta cancellando i commenti positivi sui suoi post Instagram e lascia quelli negativi per continuare a far credere che lei abbia bisogno di aiuto. Prima rimuovevano velocemente tutti i commenti negativi, ora improvvisamente li lasciano, ma tolgono quelli positivi! Questa è violazione dei diritti umani.

La madre di Britney Spears ha commentato il post sostenendo di essere stata censurata sui canali social della figlia, avallando la tesi del complotto del management della cantante ai suoi stessi danni.

Non posso credere che abbiate appena postato questa cosa, perché un amico proprio ora mi diceva lo stesso! Ho pubblicato qualcosa e ho provato a tornare indietro per ritrovarlo e non c’era niente di tutto ciò che avevo scritto. So che siete dei veri fan e che la amate, quindi vi ringrazio per avermelo fatto notare.

Intanto, tra rivelazioni di registi che hanno lavorato con lei e dichiarazioni della cantante che assicura, nonostante tutto, di stare bene, continuano le proteste del movimento #FreeBritney, la schiera di fan che vorrebbe la fine del tutoraggio da parte di suo padre e la piena liberà della cantante di decidere della propria vita e della propria carriera.