Non sufficiente ancora la copertura Iliad, 307 antenne sono poche per la scadenza di giugno?

Il MISE ha dettato i traguardi per la rete proprietaria ma il primo di giugno potrebbe essere disatteso

Copertura Iliad

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La qualità della copertura Iliad è destinata certo a migliorare con il tempo con l’accensione della rete proprietaria. Nella giornata di ieri si sono diffusi i nuovi dati relativi alla presenza di antenne del vettore sul nostro territorio, così come riportati dalla piattaforma LTE Italy. Questi ultimi lasciano spazio ad una riflessione approfondita e non del tutto positiva, nonostante le apparenze.

Per la copertura Iliad ci sono attualmente 307 le BTS (ossia Stazione Radio Base). La crescita esponenziale del mese di maggio rispetto a quello di aprile è palese visti i precedenti 140 impianti ma non deve ingannare. Il gap tra il numero di zone servite da rete proprietaria e quelle in cui c’è solo il ran sharing è davvero notevole. Ci sono in effetti ampie aree geografiche della nostra penisola totalmente non raggiunte da stazioni a brand del quarto vettore italiano. Il tutto, nonostante alla fine di questo mese, ci sia una importante scadenza da rispettare perché imposta dal MISE (Ministero dello Sviluppo Economico).

Facciamo esattamente chiarezza sulle città o comunque province dove la copertura Iliad è garantita da stazioni radio proprietarie. Milano è senz’altro la regina assoluta del servizio con ben 128 impianti tra città e hinterland. Altra zona in cui il segnale dell’operatore è forte è la città di Alessandria e in particolare comuni della provincia piemontese come Casale Monferrato (al contrario a Torino non c’è alcuna BTS accesa). Altri due impianti si contano invece a Novi Ligure mentre tutto lo sviluppato nord-est, al momento, è chiamato fuori dalla “rivoluzione”.

Situazione alquanto incerta anche al centro Italia. Le BTS del vettore sono presenti a Bologna, a Prato (e non a Firenze) e naturalmente a Roma e provincia. La mappa delle antenne è poi disastrosa a sud se consideriamo che 29 stazioni radio sono state solo installate a Bari e provincia ma nessuna altra regione del meridione è interessata dalle attivazioni (comprese le isole Sicilia e Sardegna).

Già vista così, la mappa della copertura Iliad non farebbe di certo cantare vittoria per la disponibilità di una rete proprietaria su zone molto ampie del territorio nazionale ma c’è dell’altro. Al lancio del vettore, il MISE ha imposto dei traguardi da raggiungere all’ultimo arrivato, il primo fra questi scade proprio con il mese di giugno 2019. L’obiettivo da raggiungere entro poche settimane dovrà essere quello di coprire con la banda 2600 MHz il 20% della popolazione italiana. La stessa percentuale (per la stessa frequenza) dovrà essere raddoppiata al 40% a giugno 2021.

Pur non essendo a disposizione un dato ufficiale sulla percentuale di popolazione (e non di territorio) già raggiunta dal segnale delle antenne proprietarie, pare alquanto dubbio che grazie ai 307 impianti ora accesi si riesca servire un numero così alto di clienti e potenziali tali lungo lo stivale.

Insomma, lo sforzo dell’ultimo arrivato va senz’altro premiato ma, come ribadito più volte nel corso dell’ultimo anno, spesso l’installazione di impianti si è scontrata con molte reticenze della popolazione. Le proteste hanno di certo ritardato molti lavori e ora il traguardo della copertura Iliad potrebbe essere ben difficile da raggiungere entro fine mese. Toccherà ritornare sull’argomento, non appena ci sanno notizie ufficiali in merito o altri dati di rilevazione.