Netflix ringrazia Berlino de La Casa di Carta (video): un addio al personaggio o l’anticipazione di uno spin-off?

Un video di Netflix dedicato al personaggio di Berlino de La Casa di Carta suona come un tributo alla memoria del personaggio: sarà un addio definitivo?


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Mentre il trailer della terza stagione conferma il suo ritorno in scena – ma non è chiaro se da vivo o in un flashback – un nuovo indizio induce a pensare che al personaggio di Berlino de La Casa di Carta si sia detto addio al termine della seconda parte della serie.

ATTENZIONE SPOILER!

Il canale Youtube di Netflix América Latina ha infatti condiviso un video-tributo al personaggio che suona più come un omaggio alla memoria che un apripista al suo ritorno nei nuovi episodi dedicati alla saga della banda di rapinatori della Zecca di Spagna, in arrivo il 19 luglio su Netflix.

D’altronde, dopo aver visto Berlino lasciarsi crivellare di colpi da parte dell’esercito per permettere al resto della banda di scappare col bottino milionario, la sua morte è l’epilogo più coerente e credibile che ci possa essere. E che le scene girate a Firenze lo scorso gennaio rappresentino un flashback di un suo precedente incontro col Professore, resta ancora l’ipotesi più plausibile.

Il video è un ritratto a tutto tondo di Andrés de Fonollosa – nome di battaglia “Berlino” – definito dal rapporto della polizia “un narcisista egocentrico con manie di grandezza“. E sicuramente lo è: un uomo pieno di sé, egoriferito, accentratore e dominatore, subdolo manipolatore, misogino dal rapporto quantomeno problematico con l’altro sesso (ha cinque divorzi alle spalle) ma con il genere umano in generale, un sociopatico ma anche un malato terminale cui restano pochi mesi di vita. Per questo, è tra tutti i membri della banda il più spregiudicato, visto che non ha nulla da temere né nulla da perdere: la sua morte eroica nel finale della seconda parte è solo la scelta di una fine diversa da quella che gli riserverebbe la sua patologia degenerativa, un martirio da consegnare alla storia.

Ma nonostante la sua natura deprecabile, Berlino ha incantato il pubblico molto più di tutti gli altri personaggi: la sua follia, il suo estro, il coraggio di fronte alla morte e soprattutto il suo rapporto fraterno col Professore, l’ideatore della rapina, lo hanno reso uno dei più amati della serie, pur essendo uno dei più negativi, come ricorda sempre il suo interprete Pedro Alonso.

Il video di Netflix América Latina, ben cinque minuti di scene tra le più rappresentative del personaggio e dei suoi tratti più evidenti, si intitola “Grazie mille, Berlino” ed è – spiega la didascalia – “la nostra lettera d’amore a Berlino. Perché ci ha fatto ridere e ci ha fatto piangere, a volte lo amiamo e talvolta lo odiamo. Ma senza di lui, la rapina non sarebbe stata la stessa. Grazie mille“. Un modo per dirgli addio e confermare che non sarà protagonista (da vivo) della terza stagione o magari per stuzzicare il pubblico in vista di qualche novità che riguardi il personaggio?

Più volte in questi mesi, infatti, si è parlato di un potenziale spin-off de La Casa di Carta dedicato proprio a Berlino, per raccontare la storia del ladro edonista che si crede un “partigiano” e canta Bella Ciao, l’inno della Liberazione italiana dal nazifascismo, adattandolo alla sua esperienza di reietto della società.

Se dopo la terza stagione – inizialmente non prevista dal creatore Alex Pina ma voluta da Netflix in seguito all’enorme successo internazionale della serie – si dovesse scegliere di optare per uno spin-off anziché per un’ulteriore seguito della saga (che già con questa terza parte appare forzato), certamente quella di Berlino come protagonista sarebbe la scelta ideale. Una serie dedicata a questo personaggio potrebbe spaziare nella sua storia e nelle sue numerose sfumature, approfondendo il legame misterioso – sono fratellastri? – con Il Professore e indagando il suo rapporto con le donne amate e odiate, con la malattia incurabile, con la voglia di grandezza che si scontra con una vita disgraziata.

Intanto, se sarà un addio, è davvero il caso di dire “Grazie mille, Berlino“.