La terza stagione di Tredici è a rischio? Ancora una volta la serie Netflix è finita nel mirino per via delle solite accuse che ormai si trascina da sempre e che si basa come sempre tra il famoso dualismo realtà-fiction tra cui molti non riescono a districarsi. La serie è accusata di spingere al suicidio e, addirittura, di aver fatto aumentare i casi tra i giovani che rimangono vittime degli episodi di Tredici e alla fine cedono proprio come ha fatto la protagonista.
Proprio nei giorni scorsi, il gruppo di vigilanza conservatore Parents Television Council, in una dichiarazione sul rinnovo di Tredici ha accusato Netflix di avere potenzialmente le mani sporche del sangue di quei ragazzi che guardano la serie e che non si limitano a questo.
La piattaforma è andata incontro al volere degli accusatori inserendo alcuni video all’inizio degli episodi della seconda stagione e invitando tutti a rivolgersi alle persone che possono aiutare in casi difficili, ha messo insieme i controlli parentali sul servizio di streaming permettendo agli utenti di impostare l’accesso solo per password ai singoli titoli, ma tutto questo basterà per permettere la produzione e l’arrivo sulla piattaforma di Tredici 3?
La risposta arriva da Reed Hastings, CEO di Netflix, che, durante l’assemblea degli azionisti annuale, che è stata condotta via webcast, ha spazzato via le polemiche riponendo piena fiducia nel cast e nella produzione della serie e non solo:
“La serie è controversa ma nessuno deve guardarlo. Siamo un servizio on-demand e ci sentiamo benissimo sulla possibilità che ci sia una terza stagione e non vediamo l’ora di sostenere il lavoro del team in questo senso”.
Il contenuto della serie è accattivante e questo ha permesso al pubblico di avvicinarcisi rendendola popolare e di successo, questo ha spinto Netflix al rinnovo puntando su temi importanti. Tredici 3 è al sicuro? Quando ne sapremo di più?