Da un paio d’anni monitoro con grande attenzione l’evoluzione di una storia come quella relativa ai problemi occorsi all’Asus ZenFone 3, con un particolare riferimento alla questione della mancata messa a fuoco per la fotocamera posteriore. Dopo l’ultimo bollettino che ho avuto modo di condividere coi nostri lettori un po’ di tempo fa, ritengo che quanto raccolto oggi 28 maggio possa fare ulteriormente la differenza per chi sta pensando di rivolgersi all’assistenza. Tra questione garanzia, preventivi e costi minimi che affronterete a prescindere, infatti, è bene che tutti sappiano preventivamente a cosa si va incontro.
Ci sono moltissime testimonianze recenti da parte di coloro che si sono rivolti alla divisione italiana per mettersi alle spalle la questione fotocamera che dovrebbero farci riflettere. Al dì là del discorso riguardante l’eventuale copertura della garanzia, pare che secondo Asus il problema in questione sia legato al fatto che le componenti interne risultino ossidate. Nei preventivi emergono le voci “OW –> OSSIDO – SOSTITUZIONE MAINBOARD (OOW) – SOSTITUZIONE FRONT (OOW) – APPLICAZIONE KIT COLLE (OOW SYS)”.
Morale della favola? Chi vuole riavere un Asus ZenFone 3 funzionante dovrà sborsare la bellezza di 289,93 euro IVA inclusa. Un costo molto più elevato rispetto all’attuale prezzo di mercato dello smartphone. Basti pensare al fatto che di recente abbia fatto il proprio esordio sul mercato l’Asus ZenFone 6. Ovviamente, coloro che non sono interessati ad affrontare questo costo possono rifiutare il preventivo, ma in questo caso il prezzo per riavere semplicemente indietro lo smartphone sarà di 61 euro IVA inclusa.
Insomma, è altamente probabile che, nel momento in cui si decide di mandare in assistenza il proprio Asus ZenFone 3 per problemi inerenti la mancata messa a fuoco della fotocamera posteriore, si debba andare incontro ad un costo “a prescindere”, considerando le numerose testimonianze in linea con quanto riportato oggi 28 maggio. A voi come è andata?