Sembravano esserci ottimi presupposti per la pace tra Trump e Huawei, dopo il ban imposto a Google coi nuovi prodotti concepiti dall’azienda asiatica e con il blocco degli aggiornamenti relativi anche ai vecchi device già presenti sul mercato. Dopo le ampie rassicurazioni del produttore, al punto che il proprio sistema operativo pare essere già in fase avanzata dal punto di vista della progettazione, bisogna aggiungere un ulteriore capitolo a questa storia oggi 27 maggio. In controtendenza rispetto alle parole di apertura che sono poi giunte dallo stesso Trump pochi giorni fa, come vi abbiamo prontamente riportato.
Secondo quanto riportato in queste ore da Huawei Central, infatti, sono giunte dichiarazioni abbastanza sorprendenti da parte di Ren Zhengfei, fondatore e CEO di Huawei. In tanti si sarebbero aspettati segnali distensivi, in linea con quanto affermato in seconda istanza dal Presidente degli Stati Uniti, ma così non è stato. A detta dello stesso Ren Zhengfei, infatti, qualora Trump lo dovesse chiamare lo ignorerà, ragion per cui non avrà con chi negoziare. Il CEO ha fatto sapere anche che se Trump lo chiamasse, potrebbe non rispondere, ma anche che lui non abbia il suo numero.
Quasi a voler gettare benzina sul fuoco, il numero uno di Huawei ha dichiarato di vedere i suoi tweet e di pensare che sia ridicolo perché sono contraddittori. Il tutto, chiudendo il suo intervento definendo Trump “un maestro dell’arte degli accordi”. Insomma, segnali per nulla distensivi che potrebbero generare ulteriori risposte e tensioni tra le parti. Al punto che il futuro degli smartphone Huawei appare ora più incerto che mai.
E sia chiaro, la questione riguarda sia i vecchi modelli, sia quelli più recenti come avrete intuito. Non resta che attendere il prossimo capitolo di quella che appare sempre più una vera e propria telenovela.