Il primo giugno in musica con l’Open Air Festival all’ Osea Disco Club di Amorosi, parlano i promotori Vincenzo D’Amico e Silvestro S (intervista)

Il festival giunge alla seconda edizione dopo il successo del 2018, questa volta con più ospiti e sempre tanta musica


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Per un sabato sera all’insegna della musica arriva l’Open Air Festival di Vincenzo D’Amico e Silvestro S, con uno show che il primo giugno allieterà il pubblico dalle 23. Dall’ Osea Disco Club Amorosi di Amorosi (Benevento) andranno in scena 5 nomi che hanno fatto della consolle la loro arte, a partire da Antonio Pica, classe 1991 e cresciuto a pane e Marco CarolaLoco Dice e oggi ideatore del concept DirtyClub. Per l’Open Air Festival di Vincenzo D’Amico e Silvestro S sarà headliner.

Si continua con vonSAINTSisio ed Enrico Merrone, per poi concludere con Djodo. Vincenzo D’Amico, classe 1986, ha già girato il mondo: la sua passione lo ha portato a incendiare i più importanti club di Ibiza, Parigi, Tirana, Atene, Barcellona ma soprattutto in Italia trova il quartier generale grazie alla sua attitudine a non ricercare una musica pre-confezionata. Le sue serate scorrono all’insegna del funk, ma è in grado di abbracciare tanti altri generi senza escludere la house e la tech house.

Silvestro S, al secolo Silvestro Della Morte, scopre la sua passione per la musica nel 1998 quando accarezza l’avorio del pianoforte, per poi spostarsi sulle consolle. Le sue scelte spaziano dalla house alla techno, e le sue release pubblicate sotto Deependence, Lapsus Music, What Happens e Supervision Records sono apprezzate dai grandi guru del clubbing, da Loco Dice a Paco Osuna. Per presentare l’Open Air Festival di Vincenzo D’Amico e Silvestro S abbiamo intervistato i diretti interessati.

L’Open Air Festival inizierà alle 15. Questo presume un’intera giornata all’insegna della musica. Quanto è importante, oggi, avvicinare il pubblico al mondo dei suoni?

Sostanzialmente è importantissimo. Noi condividiamo questa passione da un bel po’ di anni e in primo luogo, per noi, è stato sempre importante tornare a casa col sorriso, soprattutto quello delle persone che venivano a divertirsi. Negli eventi abbiamo sempre cercato di sperimentare suoni nuovi. Ci piace uscire di casa col sorriso e tornare a casa col sorriso. Per questo guardiamo con attenzione la pista, trascorriamo il tempo nel dancefloor per restare il più possibile a contatto con le persone, specie nel momento in cui non suoniamo e siamo dunque liberi di stare in mezzo al pubblico. Lo facciamo, soprattutto, per ascoltare anche esibizioni degli ospiti. Noi siamo una grande famiglia e ci vogliono bene, tant’è che appena esce l’evento non abbiamo bisogno di invitare i contatti o di condividerlo, perché arrivano spontaneamente le condivisioni. Sì, abbiamo il nostro piccolo staff di pubbliche relazioni che fa un ottimo lavoro, ma c’è sempre una grande spontaneità di cercare e trovare l’evento.

Come nasce l’idea dell’Open Air Festival?

La prima edizione ha avuto luogo il 25 aprile del 2018. Non avevamo i permessi per andare avanti fino a sera con gli eventi, dunque avevamo pensato a una soluzione diurna. In quell’occasione allestimmo una terrazza nei pressi di un lago e fu una grande festa. Per quel primo evento i DJ principali eravamo noi, ma quest’anno abbiamo deciso di invitare più nomi.

Cosa vi aspettate dalla giornata del primo giugno?

Siamo fiduciosi e abbiamo percepito molto entusiasmo tra la gente. Questo lo dobbiamo al fatto che con la nostra attività ci spostiamo in vari luoghi, e dunque ora ci ritroviamo con richieste del tipo: «Ma allora? Il 2?». Riceviamo anche tante chiamate, quindi c’è una sorta di attesa frenetica per l’evento. Per questo siamo fiduciosi. Soprattutto siamo positivi. Avremo il piacere di suonare nelle due ore che precedono Antonio Pica, per poi trascorrere il resto del tempo in mezzo al pubblico.