Under Pressure dei Queen è, ancora oggi, la storia di un perfetto sincretismo tra due giganti della musica internazionale. Era il 1981 e il pubblico mostrò alcune perplessità quando seppe che la band di Freddie Mercury si era chiusa in studio con David Bowie per registrare un singolo. Quando osserviamo Luke Spiller dei The Struts, oggi, ritroviamo quella rockstar così stravagante e così eccellente nel canto dei primi album dei Queen, e se accostiamo il suo nome ai Foo Fighters possiamo solamente parlare di potenza.
Dave Grohl e soci, del resto, non dimenticano mai di rendere omaggio ai grandi della storia – lo hanno fatto anche con Stairway To Heaven dei Led Zeppelin – e nell’ultimo concerto dei Foo Fighters in Ohio, sul palco Sonic Temple Festival di Columbus, Luke Spiller è comparso a sorpresa per cantare Under Pressure dei Queen insieme alla band di Monkey Wrench.
Alla voce, insieme al frontman dei The Struts, c’era il batterista Taylor Hawkins anziché Dave Grohl, che per l’occasione si è seduto dietro le pelli della batteria. Il brano è una canzone di rara eleganza: la virtuosa voce di Freddie Mercury, nonostante le diffidenze iniziali, convolò a nozze con il portamento regale del Duca Bianco creando un brano impossibile da eguagliare.
I The Struts, del resto, seppur tacitamente hanno tanto da ringraziare al mondo del glam rock e del classic rock degli anni ’80, e proprio per questo si collocano tra le band che maggiormente rappresentano i nomi più importanti del revival rock insieme ai Greta Van Fleet. Vedere Luke Spiller e i Foo Fighters duettare in una cover di Under Pressure dei Queen ci fa capire che il rock di un tempo non può morire, e proprio per questo esiste il revival rock: dobbiamo tutti ricordarci da dove veniamo, perché la memoria è un concetto determinante anche nel mondo della musica.