Chi è il re di Westeros nel finale de Il Trono di Spade? Il Bene trionfa ma l’episodio 8×06 non soddisfa tutti (recensione)

Non l'addio che speravamo, ma quello che meritavamo: il finale de Il Trono di Spade conclude una stagione altalenante, e il web si divide tra delusione e soddisfazione: la recensione dell'ultimo episodio della serie.


INTERAZIONI: 905

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER sul finale de Il Trono di Spade.

Ognuno ha ciò che si merita nel finale de Il Trono di Spade, un ultimo episodio che lascia l’amaro in bocca tra delusione e insoddisfazione. Quando ha debuttato otto anni fa, gli spettatori sapevano di aver di fronte un prodotto di alta qualità. E nel corso delle stagioni, Game of Thrones ha regalato al pubblico momenti shock rimasti ancora oggi impressi nella mente: dalla decapitazione di Ned Stark al bagno di sangue alle Nozze Rosse e la Battaglia dei Bastardi.

Il finale de Il Trono di Spade non è stata la conclusione che tutti aspettavamo, ma forse quella che meritavamo. “The Iron Throne” chiude una stagione altalenante, carica di polemiche e contraddizioni. Il Bene trionfa sul Male, ma a quale costo? Guardando Approdo del Re raso al suolo, non c’è violenza, solo desolazione. Daenerys ha distrutto tutto e tutti, e di fronte a tale malvagità ci commuove Tyrion che va alla ricerca dei suoi fratelli. Jaime e Cersei, deceduti sotto un cumulo di macerie senza una degna sepoltura. Cancellati dalla memoria.

SPOILER!

Ti amo, ma devi morire

La furia di Khaleesi è quella di una dittatrice. Ci vuole un attimo per ribaltare il suo personaggio dalla parte del giusto a quella del torto. Daenerys ragiona come una sovrana che crede di portare del bene non pensando alle conseguenze. La svolta dark era nell’aria da un po’, così come il tradimento di Jon. In molti pensavamo che sarebbe stato lui a uccidere la sua Regina, e così è stato. Incalzato da Tyrion, Jon Snow fa l’unica cosa decente in una stagione in cui è stato sempre rilegato in un angolo e mette fine alla vita (e alla follia) di Daenerys pugnalandola al cuore – non senza prima averle dichiarato il suo amore per l’ultima volta. Una scena fredda, che si conclude in maniera sbrigativa, con Drogon che distrugge il trono della discordia e porta con sé il corpo di Khaleesi. Se non lei, nessun altro potrà sedersi.

Bran Stark lo Spezzato è il nuovo Re

Ma quindi chi regnerà su Westeros? L’episodio salta tutte le spiegazioni sull’accaduto per portarci davanti a un consiglio, presieduto da Sansa, Arya, Bran, Yara, Sam, Brienne, Gendry, Royce, Robin Arryn, Edmure Tully, che deve decidere il da farsi. Verme Grigio vorrebbe la morte di Jon e Tyrion per alto tradimento, il problema è chi dovrà ordinarlo? C’è una bellissima scena in cui Edmure inizia ad elencare i motivi per cui dovrebbe essere lui il prescelto, ma Sansa lo zittisce con un’eleganza degna di una futura regina. Tyrion prende parola; incolpa se stesso, pensava di essere una persona saggia, invece pur di salvarsi la pelle ha finito per compiere scelte sbagliate. Non è certo degno di regnare. Quel ruolo deve perciò spettare a Bran – seriamente? – il bambino che è sopravvissuto – Harry Potter, anyone? – custode di una grande storia. Bran lo Spezzato, lo chiamano. Non un compito che si aspettava, ma a cui certamente non può sottrarsi. Ammettiamolo: la storia di Bran non si può definire “grande”, non al pari di quella delle sorelle.

Tutto è bene quel che finisce bene?

Il Nord diventa un territorio indipendente e Sansa viene proclamata sovrana. Arya, mai stata incline alla vita di corte, diventa il nuovo Cristoforo Colombo e si imbarca verso luoghi sconosciuti. E Jon Snow? Ci hanno massacrato stagioni intere con indizi sulla sua discendenza, quindi essere un Targaryen, nonché erede legittimo al trono, non è servito a nulla. Ma dopo aver ucciso Dany, lui, come uomo giusto e d’onore, non avrebbe mai potuto prendere il controllo su Westeros. Bran dimostra subito le sue doti da re misericordioso e lo invia a Castle Black (un ritorno alle origini) a espiare i suoi peccati; Tyrion resta alla corte di Bran dove cercherà di rimediare ai suoi errori.

Chicche finali. Sam, come Gran Maestro, presenta il libro che racconta le vicende accadute dopo la morte di Re Robert Baratheon. Il titolo? “A Song of Ice and Fire.” Una silenziosa Brienne di Tarth si trova invece a compilare il libro dei Lord e terminare la pagina su Jaime. No, Brienne: tu devi iniziare la tua storia, non quella degli altri.

Una conclusione dolce-amara per tutti, che non soddisfa fino in fondo le aspettative. Il finale de Il Trono di Spade regala sì un insegnamento morale, ma la sua resa scenica è scialba, frettolosa e non certamente spettacolare come ci aveva ben abituati in passato. Però la serie ha ottenuto quello che voleva. Sia in bene che in male, nei prossimi anni saremo ancora qui a ripensare a questo episodio e a ricordarci come abbia chiuso un’epoca televisiva. Sì, perché Il Trono di Spade, tra alti e bassi, polemiche e insoddisfazioni, non può che salire nell’Olimpo delle migliori serie TV degli ultimi anni.