Lady Gaga contro la legge sull’aborto dell’Alabama oscurantista e retrograda: “Una farsa: medici puniti più degli stupratori”

Lo sdegno di Lady Gaga contro la legge sull'aborto dell'Alabama, che punisce i medici abortisti fino a 99 anni di carcere

Lady Gaga

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Dopo l’approvazione di una legge che abolisce l’aborto nello stato dell’Alabama, negli Stati Uniti, impedendo l’interruzione della gravidanza in tutti i casi tranne che vi sia pericolo di vita per la madre, anche Lady Gaga si è schierata con le tante donne scese in piazza per protestare contro una norma oscurantista e lesiva dei diritti umani.

La legge che criminalizza qualsiasi tipo di interruzione di gravidanza, anche quando essa è frutto di incesto o stupro, impedendo l’aborto in tutti i casi in cui sia auscultabile il battito cardiaco del feto, ha innescato una scia di proteste che trovano eco nella reazione indignata della Germanotta e non solo.

La cantante di Born This Way si è espressa con sdegno e rabbia nel giorno in cui il governatore dell’Alabama Kay Ivey ha firmato il disegno di legge che rende illegali gli aborti e prevede pene fino a 99 anni di carcere, in pratica l’ergastolo a vita, per i medici che lo praticheranno.

La popstar e attrice premio Oscar – all’anagrafe Stefani Germanotta, 33 anni – si è schierata con le migliaia di donne che protestano contro questo regresso in termini di libertà di scelta delle donne: da sempre impegnata nella difesa dei diritti civili, schierata apertamente con i Democratici che ha sostenuto anche in campagna elettorale e finanziatrice di campagne e iniziative a sostegno delle categorie sociali più deboli e discriminate con la sua Born This Way Foundation, non stupisce vederla ora prendere posizione con forza contro una legge che criminalizza un diritto e sembra proiettare un intero Stato fuori dal tempo.

L’attacco di Gaga al governo conservatore dell’Alabama è arrivato via Twitter, sottolineando le storture di una legge che – nell’intento di difendere il valore della vita ad ogni costo – finisce per punire i medici abortisti più di quanto il codice penale non punisca chi stupra le donne. La cantante ha dato il pieno appoggio alle associazioni e ai movimenti che stanno contestando la nuova legge.

È un oltraggio vietare l’aborto in Alabama, ed è ancor più atroce il fatto che esclude coloro che sono state violentate o che stanno vivendo un incesto consensuale o meno. Inoltre, c’è una pena più dura per i medici che eseguono queste operazioni che per la maggior parte degli stupratori? Questa è una farsa e prego per tutte quelle donne e giovani che soffrono per colpa di questo sistema.

Come Gaga, si sono schierate contro la legge anche altre popstar, come Rihanna, Demi Lovato e Dua Lipa.

La loro presa di posizione segue quella più provocatoria dell’attrice Alyssa Milano, l’ex protagonista di Streghe, che ha protestato contro la legge sull’aborto incoraggiando le donne in Alabama ad uno sciopero del sesso, dichiarando via Twitter: “I nostri diritti riproduttivi vengono cancellati. Finché le donne non avranno il controllo legale sui propri corpi, non possiamo rischiare la gravidanza. Unisciti a me non avendo rapporti sessuali finché non torniamo indietro all’autonomia sul nostro fisico. Vi invito ad uno #ScioperoDelSesso. Diffondete“.

Le loro voci, così popolari e seguite, servono a dare eco ad un principio basilare che si credeva ormai pienamente accettato nelle società moderne, ovvero “mio il corpo, mia la scelta“: su ciò che riguarda il corpo delle donne, decidono le donne. Evidentemente non è ancora così.