Era il 1997 quando lo storico bassista dei Queen scelse di allontanarsi dal mondo della musica a pochi anni dalla morte di Freddie Mercury, e a tal proposito Rolling Stone ha raccolto alcune dichiarazioni del batterista Roger Taylor su John Deacon. Il bassista e autore dell’audace riff di Another one bites the dust vive sempre nella sua casa di South West London, quattro mura dalle quali avrebbe interrotto ogni contatto con il mondo della musica e con la vita pubblica. Quando iniziarono i lavori su Bohemian Rhapsody, il film di Bryan Singer interpretato da Rami Malek, Deacon si era limitato ad approvare il copione per poi tirarsi fuori da tutta la produzione.
Nel 2002 John si era anche rifiutato di presenziare durante l’ingresso dei Queen alla Rock and Roll Hall Of Fame. La scelta di rinunciare alla vita pubblica era scattata dopo la morte di Freddie Mercury, come possiamo constatare dalle dichiarazioni di Roger Taylor su John Deacon:
John uscì fuori di testa, non sopportava più di rimanere nel mondo della musica. Fu un periodo strano. In realtà la band era finita. Si ritirò completamente da qualsiasi tipo di contatto sociale. Penso che fosse un po’ fragile e che non volesse saperne più nulla di parlare con le persone nel mondo dello spettacolo. Questo è abbastanza giusto, noi lo rispettiamo.
Poco dopo, però, Roger Taylor ha rincarato la dose spostandosi su un aspetto più intimo della vita di Deacon:
Non siamo in contatto, ma John è un sociopatico, davvero, lui ha dato il suo consenso a qualsiasi cosa io e Brian potessimo fare con il marchio, e abbiamo fatto parecchio.
Sulla questione è intervenuto anche il chitarrista Brian May, recentemente al centro della bufera sulla questione degli incassi attribuiti alla band a seguito del biopic di Singer: «Non siamo in contatto con lui e sappiamo che ha scelto di chiudersi nel suo privato. È una persona fragile», e con questa dichiarazione si ammorbidisce l’opinione di Roger Taylor su John Deacon, che tuttavia non serba rancore ma dimostra una certa malinconia.