Marco Masini parla di Mia Martini e torna sul dramma dell’etichetta da jettatore: “I superstiziosi sono fragili”

Marco Masini parla di Mia Martini e del dramma della fama da jettatore, andando a fondo sulla figura del superstizioso.

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Marco Masini parla di Mia Martini e lo fa per ricordare il dramma vissuto in passato e per il quale ha rischiato di perdere un’intera carriera, se non fosse stato per il lavoro e per le canzoni che gli hanno permesso di uscire da un tunnel oscuro nel quale era piombato dopo le cattiverie subite.

Esattamente come Mimì, anche il cantautore fiorentino era stato accusato di portare sfortuna, non si sa bene per quale assurdo motivo. Sentito da I Lunatici su Radio2, Marco Masini ha dato una sua personale interpretazione su quanto gli è accaduto in passato, andando a fondo alla figura di colui che si sente in diritto di ritenere che un’altra persona porti sfortuna.

“Quello che mi è accaduto non dipende dalla cattiveria ma dalla superficialità. Nessuno ce l’aveva con me o con Mia Martini. È superficialità della gente, sono scherzi, sono mode, filoni che si seguono per non sentirsi diversi e per appoggiare il capobranco.”

In molti hanno parlato di cattiveria, ma Masini non sembra appoggiare questo punto di vista che sposta invece su un’assurda moda da seguire per non essere esclusi da un gruppo nel quale in molti la pensano ottusamente allo stesso modo. L’artista fa poi un’analisi della personalità di chi si è scagliato contro di lui e contro Mia Martini, incentrando tutto sulla fragilità.

“Chi crede a queste cose, alla fortuna o alla sfortuna, ai cornetti rossi, alle scale o ai gatti neri, è sostanzialmente fragile. Non crede in se stesso, per questo si affida alla sorte. Anche se poi la fortuna è importante, nessuno può decidere la tua vita per te”

Il dramma vissuto da Mia Martini è stato di recente riportato alla luce dal film di Riccardo Donna Io sono Mia, interpretato da Serena Rossi che ha assunto il ruolo di protagonista. Il talento e la musica di Mimì hanno permesso di spazzare via ogni tipo di maldicenza, consacrandola alla leggenda.