Sono parole di affetto, quelle di Marco Masini su Eros Ramazzotti legate a quel periodo nero in cui qualcuno mise in giro delle voci sul suo conto che rimandavano a vecchi pregiudizi che già un tempo avevano fatto precipitare Mia Martini nel baratro. In una lunga intervista rilasciata al Corriere Della Sera, il cantautore toscano ha parlato di suo padre, dei suoi successi e della sua adolescenza, ma senza dimenticare la parentesi più cupa e triste della sua carriera.
Marco Masini, ricordiamolo, fu bersaglio di una ondata di fango scatenata da un “addetto ai lavori” – così lo ricorda l’artista – uno che “faceva le corna o altri scongiuri” ogni volta che il nome della voce di Bella Stro**a compariva o veniva pronunciato. Perché sì, Masini non si stancherà mai di ripetere la totale ingiustizia mossa dall’opinione pubblica nei suoi confronti. Secondo tale calunnia, Marco Masini era un cantante che portava sfortuna.
“Quelli della mia casa discografica mi comunicarono: ‘Ci spiace, ma sei un prodotto invendibile“. Così nel 2001 arrivò a pensare di abbandonare la scena musicale per sempre, ma c’era una luce in fondo al tunnel. I supporter, i colleghi e tantissime altre persone lo difesero da quelle malelingue, e tra questi c’era Eros Ramazzotti. “Lui è tra quelli che mi hanno più difeso”, e nel mondo della musica la non-competizione è sempre un beneficio. Per questo dal Corriere Della Sera gli chiedono se il mondo della musica sia così cattivo.
Masini risponde: “No, è come tutti gli altri. E in ogni campo quel che ti succede dipende anche da te”. Oggi per fortuna quei giorni sono lontani e Marco è un uomo rinvigorito da quel periodo di aspre battaglie contro il mondo e contro se stesso. Non nasconde di avere avuto una certa responsabilità, ma “il tempo aggiusta tutto”, dice con saggezza.