5 nuove serie tv che vorremmo trovare nell’uovo di Pasqua, da Shrill a Broad City

Se si potessero sostituire le più comuni sorprese delle uova di Pasqua con delle serie tv noi sceglieremmo questi cinque titoli.

Shrill tra le nuove serie tv del 2019

INTERAZIONI: 475

Lo sappiamo, non abbiamo più sei anni, ma… hey, l’uovo di Pasqua ci piace ancora. Figuriamoci poi se all’interno ci fossero delle nuove serie tv. Qui, per esempio, ne abbiamo raccolte cinque ancora inedite in Italia, e che sorpresa sarebbe trovarle presto nei cataloghi di Netflix o delle altre piattaforme di streaming! Vediamole subito.

Shrill, stagione 1

Fresca fresca di rinnovo per una seconda stagione, Shrill è una comedy disponibile dal 15 marzo su Hulu. Questa serie si ispira a Shrill: Notes from a loud woman, autobiografia di Lindy West, e vede protagonista Aidy Bryant, talento cristallino del Saturday Night Live. La storia racconta la quotidianità di Annie, una giovane donna obesa che vuole cambiare la propria vita senza cambiare il proprio corpo. Giornalista con scarse prospettive di crescita in una rivista microgestita da un capo ossessivo e maniacale, Annie completa il quadro di una vita caotica con relazioni amorose insoddisfacenti, genitori iperprotettivi e in difficoltà, relazioni sociali complesse a causa di un mondo che squalifica il potenziale delle donne obese. La svolta, per lei, sta proprio nell’imparare ad accettare il proprio corpo e abbracciarne l’unicità, combattendo contro qualsiasi stereotipo o persona cerchi di marginalizzarla.

La forza della serie sta nella convinzione con cui porta avanti questa tesi di fondo. Annie, dapprima grigia e triste per i vincoli ai quali la società e il suo stesso modo di pensare la sottopongono, attraversa poi una fase di illuminazione durante la quale capisce di dover cambiare la propria vita. Pur con delle difficoltà, inizia a imporre la propria presenza – fisica e morale – sul luogo di lavoro, nel rapporto con i genitori, nella relazione con l’inaffidabile fidanzato Ryan. E soprattutto nel mondo che la circonda e che vorrebbe cancellarne l’esistenza, perlomeno in attesa di un suo uniformarsi ai canoni estetici dominanti.

La bellezza di Shrill, quindi, è la naturalezza con cui affida a un tipo di donna in genere marginale – o completamente assente dagli schermi – il compito di prendersi la scena, di raccontare di sé e far valere i propri diritti, i propri difetti, la propria esistenza al pari di quella di chiunque altro. È una serie perfetta? Sicuramente no. Il numero e la durata degli episodi sono troppo ridotti perché ci sia il tempo di farsi coinvolgere dai personaggi e dalle loro battaglie interiori in modo davvero profondo, e per lo stesso motivo è difficile cogliere fino in fondo la portata della maturazione di Annie, il suo liberarsi dal giogo dei canoni estetici moderni.

Vida, stagione 1

Vida è un drama andato in onda sul canale satellitare Usa Starz a partire dal 6 maggio 2018 e ispirato al romanzo breve Pour vida di Richard Villegas Jr. Racconta di Lyn ed Emma, due sorelle messicane-statunitensi che si ritrovano dopo anni nel loro vecchio quartiere di Los Angeles per partecipare al funerale della madre e decidere cosa fare del bar di famiglia. Il rientro, com’è ovvio, riserva loro tutta una serie di sorprese e difficoltà: la madre aveva sposato una donna e vissuto una vita ben diversa da quella che loro immaginavano, il bar si trova in una condizione finanziaria disperata, un imprenditore avvoltoio vuole lucrare sulla loro situazione… Ognuno di questi fattori le porta a rivivere tutto ciò che in passato le aveva convinte ad allontanarsi, ma che oggi assume un valore completamente diverso e le costringe a prendere delle decisioni radicali.

Snobbata dalle grandi masse ma proprio per questo ancora più preziosa, Vida è un pittoresco spaccato della quotidianità di una comunità popolosa, radicata e ricca di passione, quella degli statunitensi di origine messicana. Le trame familiari, il folklore locale, la gentrificazione, il senso di appartenenza e la libertà sessuale sono temi universali che qui però assumono connotati nuovi, proprio perché incentrati su individui che raramente hanno goduto di una tale libertà sullo schermo.

Per Vida sarebbe stato semplice cadere in una moltitudine di stereotipi, ma invece non succede. Al contrario le azioni, le ambientazioni e la forte componente culturale che ne è alla base sono oneste e prive di esagerazioni. Tutto, nella narrazione, trasuda oggettività e dà finalmente spazio a una comunità fondamentale per il tessuto sociale degli Stati Uniti. Con una bella dose di pepe e sensualità e due ottime protagoniste, Melissa Barrera e Mishel Prada.

Sally4Ever, stagione 1

Julia Davis è una comica britannica di lungo corso, una tipa tosta che irride le buone maniere, la decenza e il perbenismo con una disinvoltura da fare invidia. HBO e Sky Atlantic lo hanno capito e hanno deciso di produrre Sally4Ever, una comedy estrema che ha visto la luce il 25 ottobre 2018. Qualsiasi tentativo di descriverne la trama non riuscirebbe a rendere giustizia all’humour nero, nerissimo e innegabilmente britannico che pervade ogni sua scena. Il piccolo universo di Sally4Ever è costellato di persone orribili – o inutili e patetiche, nella migliore delle ipotesi – che affrontano la vita in un crescendo di follia e ossessioni.

Sally è una donna debole che conduce una vita di coppia miserabile accanto all’imbarazzante David. Dopo circa dieci anni di convivenza accetta di sposarlo, ma annulla il matrimonio quando conosce e si innamora di Emma, un’affascinante cantante, attrice e ballerina che riesce a tirarla fuori dal torpore e dall’apatia. E se tutto ciò sembra banale è solo perché poche parole possono davvero far percepire la devastazione che lascia dietro di sé la comicità di Sally4Ever.

Ciascuno dei sette episodi della serie chiede di esser pronti a ridere a denti stretti, odiare profondamente una buona parte dei personaggi per compatirli dopo pochi minuti e poi tornare a detestarli, coprirsi la faccia con le mani e osservare certe scene dallo spazio tra un dito e l’altro. Insomma, vedere sullo schermo una realtà rovesciata, dominata dal grottesco e dalle peggiori pulsioni umane. Tutto in una comedy, una comedy imperdibile tra le tante nuove serie tv che affollano i palinsesti di HBO e Sky.

Broad City, stagioni 1-5

Non esattamente una tra le più nuove serie tv, Broad City meriterebbe di essere trasmessa in Italia subito. L’ultimo episodio della sua quinta stagione, andato in onda poche settimane fa su Comedy Central, ha segnato la fine di un’epoca per gli appassionati di una sitcom irriverente e oltremodo brillante.

Broad City, prodotta tra gli altri da Amy Poehler, racconta l’amicizia tra Abby e Ilana, due ragazze sui venticinque anni che vivono, lavorano, amano, sognano e falliscono nella New York dei giorni nostri. Abby è un’aspirante artista illustratrice, maldestra e insicura, innamorata della vita e dell’amore; Ilana una femminista selvaggia e amante dell’edonismo, allergica alla sobrietà e alle convenzioni sociali.

Le premesse non sono tra le più innovative, né si colgono messaggi di grande rilevanza in ogni episodio, ma col passare delle stagioni si avverte una grande crescita nella capacità di raccontare la quotidianità delle due ragazze. Perché tra relazioni fallimentari, coinquilini problematici e occupazioni troppo precarie, trovano sempre più spazio rappresentazioni edificanti dell’amicizia al femminile, della solidarietà, della capacità di prendere decisioni anche molto grandi. Sempre col sorriso sulle labbra.

You’re the worst, stagioni 1-5

Difficile credere che non sia mai arrivata su Netflix, You’re the worst ha salutato il suo pubblico per l’ultima volta poche settimane fa. Questa dramedy dalla voce unica è andata in onda sulla rete FXX tra il 2014 e il 2019, portando sullo schermo la storia di Jimmy e Gretchen e i loro tentativi di sopravvivere a una relazione amorosa tanto intensa quanto distruttiva.

Lui è uno scrittore sarcastico e pieno di sé e lei un’addetta alle PR problematica e sofferente. Si incontrano al matrimonio di una conoscente comune, passano la notte insieme e per qualche settimana credono di poter mantenere la frequentazione su un piano di puro divertimento. Ben presto, però, scoprono di essere coinvolti l’uno dall’altra ben più di quanto avessero programmato.

Come nel caso di Broad City, anche per You’re the worst non è la trama in senso stretto a suggerire originalità o innovazione, quanto il punto di vista dal quale gli eventi vengono narrati e i temi ai quali si offre maggior spazio. Tra questi hanno grande rilevanza le questioni legate alla salute mentale dei personaggi, al punto che la storia d’amore tra i due protagonisti diventa un cavallo di Troia, un pretesto per affrontare temi come la depressione di Gretchen, il narcisismo estremo di Jimmy o il disturbo da stress post traumatico di Edgar, il migliore amico della coppia.

Ed è proprio questa la grande potenza di You’re the worst e il motivo per cui speriamo che prima o poi arrivi in streaming in Italia insieme ad altre nuove serie tv. Per una volta una storia d’amore, seppur riflesso perfetto delle relazioni dei nostri tempi, non è così totalizzante da oscurare l’essenza dei personaggi che la vivono: esseri imperfetti che lottano ogni giorno perché la propria umanità prevalga su uno sconfinato numero di dipendenze e debolezze.