The Voice riconosce errori e fallimenti passati: Simona Ventura torna in Rai per risollevare un programma insalvabile

Il ritorno in Rai di Simona Ventura e i commenti a caldo dei 4 coach di #TVOI.

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Parte martedì 23 aprile su Rai2 la nuova edizione di The Voice of Italy. La missione di quest’anno? Farsi ricordare.
The Voice riconosce i suoi fallimenti passati e ammette che l’unico nome nella memoria del pubblico è quello di Suor Cristina e il merito è della tonaca che indossa, che ha incuriosito sin dalle prime Blind Audition. Il suo percorso con J-Ax ha stupito tutti: il diavolo e l’acqua santa, insieme, sembravano impossibili da conciliare ma ancora oggi ci ricordiamo di lei – e di pochi altri.

The Voice riconosce i suoi limiti e lo sbaglio di non aver mai seguito i concorrenti a riflettori spenti. Il primo impegno di questa edizione nelle mani di Simona Ventura è proprio questo: sostenere in modo attivo i cantanti del talent show, soprattutto nel momento in cui il programma finirà.

Per Simona Ventura è infatti un obiettivo prioritario quello “dare vita a The Voice anche dopo la fine del talent” nella volontà di dare spazio ad artisti che possano avere una vita fuori dal talent. “La vita inizia dopo la fine di The Voice”, ricorda la conduttrice, che riconosce l’enorme problema degli anni scorsi: è mancato il sostegno ai concorrenti dopo il programma.

Al grido di “Il successo dei ragazzi è anche il nostro successo”, nelle intenzioni dei 4 coach – Morgan, Gigi D’Alessio, Elettra Lamborghini e Gue Pequeno – c’è l’intenzione di sostenere i rispettivi team, accogliendo alcuni dei concorrenti sui rispettivi palchi, durante i concerti.

La presenza di Elettra Lamborghini è stata fortemente voluta da Simona Ventura che riconosce in lei un “punto di riferimento delle nuove generazioni”. Ha inoltre sottolineato di voler dare forma ad un’edizione che sia inclusiva, non vuole escludere niente e nessuno. Elettra Lamborghini è la sua scommessa, una scommessa già vinta.

I coach sono sicuri di essere una squadra vincente e di poter portare alla vittoria – non nel talent show ma nella vita e nella carriera – più di qualche futuro concorrente.

Per Morgan prioritario è coltivare l’autonomia. “Non essere d’accordo non è perversione è difendere la propria arte”, sottolinea, con l’intenzione di aiutare ogni talento ad emergere, a trovare la propria strada.

Elettra Lamborghini trova che The Voice abbia compiuto “Dieci passi in avanti, sono contenta di fare questo programma”.

Gigi D’Alessio sottolinea di essere tra i coach “Non per far vincere il nostro ego ma per far vincere i talenti e creare qualcosa che duri nel tempo”. La formula è quella dei 4 coach che all’apparenza appartengono a mondi diversi. Sarà questo a fare la differenza a The Voice e a risollevare le sorti di un programma già deceduto? “Noi 4 abbiamo già creato una famiglia, sembriamo distanti ma non è vero perché la musica non ha barriere”.