Chi guadagna sui concerti? Gli intermediari ‘da furto’ tra me e Caetano Veloso

Volevo acquistare i biglietti per il concerto di Caetano Veloso per me e le mie nipoti, non l'ho più fatto perché il ricarico mostruoso che certi intermediari fanno sulla cultura è imbarazzante.


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Ho deciso di prenotare con largo anticipo un biglietto per il concerto che Caetano Veloso terrà a Firenze il 19 luglio, e ho deciso di farvi seguire passo dopo passo la mia prenotazione.

Entro nel sito di Ticketone, cerco “Offertorio Tour” dell’artista brasiliano e leggo che il biglietto più economico costa 30 euro, in realtà, al botteghino 26 euro.

Lo metto nel carrello e mi spunta l’informazione che ora costa 33 euro. Procedo con l’acquisto dribblando polizze biglietto sicuro (perché mai? Lo perdo? Me lo scippano?), la confezione regalo che costerebbe ulteriori euro e procedo con l’acquisto. Un messaggio, prima di procedere, insiste che mi conviene sottoscrivere la polizza biglietto sicuro ma io entro preoccupata nella casella “No, mi assumo tutti i rischi” e vado avanti. Però il Corriere espresso Italia devo pagarlo perché il biglietto non si può stampare, anche se ne ho appena stampato uno con Trenitalia e uno con Alitalia, quindi aggiungo 9,99 (il centesimo scontato per non arrivare a 10 euro è imbarazzante)

Sono arrivata a 42, 99 euro (il centesimo imbarazzante ancora lì, tanto per non farmi capire che sto spendendo 43 euro.

Ora, non sono brava con la matematica ma a occhio e croce, tra i 26 euro iniziali e i 43 c’è circa un 50% di ricarico. Se poi avessi aggiunto la polizza per essere sicura di vedere il concerto dopo aver sborsato una somma notevole, e il biglietto-regalo per mia nipote, sarei arrivata a 50 euro…

Tra me e Caetano Veloso, tra me e la cultura, si inseriscono una serie di elementi che non controllo ma mi fanno desistere dall’acquisto. Per una questione di principio, per una questione etica, per un bisogno di chiarezza, per non volermi sentire presa per scema, per non dover moltiplicare per tre il furto, visto che avevo intenzione di portare le mie due nipoti, desisto. E sì che avevo scelto uno dei concerti meno costosi in offerta.

Adesso mi domando: come è possibile che “un’intermediazione” ricarichi in questo modo alla luce del sole? Come è possibile che la musica, la cultura a cui dovremmo accedere con facilità, diventi un business per altri? Di quel mostruoso ricarico, cosa va all’artista che da 40 anni fa musica in giro per il mondo con gioia e fatica? Non arriva in tasca niente. Forse consapevole dell’infernale meccanismo, Caetano Veloso  ha voluto chiamare il tour “Offertorio”. Ecco, a chi stiamo facendo offerte?