Killing Eve 2×02, il confronto tra Eve e Villanelle è ancora rimandato, ma aumentano pericoli e incontri inattesi (recensione)

Prosegue la fase di transizione, ma si iniziano ad avvertire le sirene di nuovi pericoli per Eve e Villanelle.

Villanelle in Killing Eve 2x02

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È passata un’altra settimana e Killing Eve 2×02 trasforma un’impressione iniziale in un’ineluttabile certezza: l’attesa del piacere non è essa stessa il piacere, ma una lenta agonia costellata di bambole, tipi ambigui, nuovi assassini all’orizzonte e ritorni inattesi. Ma andiamo con ordine.

In Killing Eve 2×02 Emerald Fennell – che ha sostituito Phoebe Waller-Bridge al timone della serie – gioca sadicamente con i nostri sentimenti dandoci in pasto un altro episodio condito di attese. Lunghe e dolorose attese. Villanelle arriva finalmente a Basildon, anonima località non lontana da Londra, e dopo una breve sosta alla lavanderia automatica – dobbiamo già dire addio all’esilarante pigiama – trova un supermercato nel quale cercare qualcuno che possa aiutarla a rimettersi in sesto. Che siano le ferite in viso, l’abbigliamento balzano o lo sguardo vagamente allucinato, però, qualcosa non funziona. La bionda non colpisce. Finché non incrocia lo sguardo di Julian, un uomo di mezza età all’apparenza un po’ imbranato, e dopo alcuni battiti di ciglia e una breve sceneggiata riesce a rimediare un buon bagno e un letto per riposare in casa sua. A voler essere pignoli potremmo rimproverare a questa sequenza una semplicità eccessiva, una scarsa verosimiglianza, ma è chiaro che il focus è tutto sulla tensione psicologica del momento, quindi possiamo chiudere un occhio sulla debolezza di certi passaggi narrativi.

Eve, intanto, di ritorno a Londra ma ancora incapace di comunicare fino in fondo con l’eternamente paziente Niko, incontra Carolyn e viene presentata ai nuovi colleghi dell’MI6, Jesse e Hugo (sì, lo abbiamo già visto in Sex education nel ruolo del fratello di Maeve). Qui la prima sorpresa è l’assenza di Elena, a quanto pare troppo terrorizzata all’idea di essere assassinata per tornare al lavoro su un caso così complesso. Ad ogni modo, Eve mette i nuovi colleghi al corrente dei progressi della sua indagine – escluso il piccolo dettaglio della coltellata, condiviso solo con Kenny in una delle scene più spassose dell’episodio – e discute della possibilità che una nuova assassina sia arrivata sulla scena. E in effetti i più recenti omicidi sono troppo sobri e silenziosi perché siano opera di Villanelle, la quale probabilmente disprezzerebbe uno stile così dimesso.

Non che questo sia il suo problema più urgente, al momento, perché il sollievo per l’ospitalità offerta da Julian svanisce già all’ingresso di casa. Basta un rapido sguardo, infatti, per notare come ogni superficie sia occupata da inquietanti bambole e soprammobili di porcellana, mentre il silenzio della notte è riempito da spaventosi quanto incomprensibili rumori. In meno di ventiquattro ore Villanelle realizza di essere intrappolata in casa dell’uomo in compagnia della madre di lui, un’anziana affetta da demenza. La porta è chiusa a doppia mandata dall’esterno, così come le finestre, e non si trovano coltelli o suppellettili acuminate di alcun tipo.

Come uscirne? Per prima cosa Villanelle telefona ai suoi (ex?) datori di lavoro lasciando un messaggio in codice, e poi chiama il centralino dell’MI6 perché la mettano in contatto con Eve, ma anche questo tentativo è inutile. Le toccherà quindi far ricorso alla più letale delle sue abilità e trafiggere la carotide di Julian con un ago da uncinetto. La firma nel caso sia proprio Eve a trovare il cadavere? Un simpatico scopino da bagno conficcato nella gola dell’uomo (immediato il parallelo con l’incursione di Villanelle in casa di Eve, la scorsa stagione, in cui fu proprio quest’ultima a brandirlo contro l’assassina per difendersi).

Il sollievo della fuga è però presto smorzato da due fatti importanti. Il primo è l’arrivo di un rimpiazzo per Konstantin, ossia un nuovo supervisore, un sadico che va dritto al dunque: la ragazza ne ha combinate davvero troppe per continuare a fare il buono e il cattivo tempo, e da questo momento in poi avrà ben poca libertà d’azione. La seconda è l’arrivo di Eve sul luogo del delitto proprio mentre l’auto su cui Villanelle viaggia mette in moto e si allontana. Ah, il tempismo! L’incontro fra le due è dunque ancora rimandato.

Killing Eve 2×02 si conclude con un ultimo colpo di scena. Persa per un soffio l’occasione di ritrovarsi faccia a faccia con Villanelle, Eve segue nuovamente Carolyn a Londra e ci dà l’appuntamento alla prossima settimana con un incontro solo in apparenza inatteso: quello con Konstantin, introdotto dalla solita, ambigua, imperturbabile Carolyn. Per inciso, è sua la battuta più esilarante, in risposta ai complimenti sconcertati di Eve per il suo aspetto impeccabile: it is a moisturizer made of pig’s placenta. It costs a fortune and smells like ass, but it is exceedingly effective. Uno humour così sottile ci riporta immediatamente all’altrettanto esilarante aneddoto del ratto intento a dissetarsi con entrambe le zampe a una lattina di Coca Cola.

Ma torniamo a noi. L’attesa del piacere, abbiamo detto all’inizio, è una lenta agonia. Come già visto nel primo episodio, Eve e Villanelle non possono fare a meno di orbitare una attorno all’altra, ma l’accoltellamento di Parigi impone agli eventi un rallentamento, la ricerca di strade diverse per poter poi giungere a un nuovo avvicinamento tra le due protagoniste.

Non è ancora chiaro se il cambio di tono sia dovuto a questa fase di transizione o se sia semplicemente l’impronta diversa che Emerald Fennell ha deciso di imporre rispetto a Phoebe Waller-Bridge, ma in questo momento la fruibilità della serie non sembra risentirne. Forse mancano gli attimi di pura frizzantezza che Killing Eve sapeva regalare in passato anche all’apice della tensione, ma a guadagnarci è Villanelle. E noi, chiaro, perché possiamo goderci Jodie Comer e la sua straordinaria crescita, quel suo padroneggiare il personaggio che regala a Villanelle nuove e sottili sfaccettature di vulnerabilità e smarrimento.

Ci aspettano altri sette, interminabili giorni di attesa. Possiamo iniziare a ingannarli analizzando fotogramma per fotogramma il promo di Killing Eve 2×03.