Fortnite contro Buckingham Palace, il Battle Royale si è fatto un nemico potente?

Il Battle Royale di Epic Games non sembrerebbe essere apprezzatissimo dal Principe Harry, in virtù di un gameplay capace di generare dipendenza nei giocatori

Fortnite

INTERAZIONI: 469

A distanza di ormai due anni circa dalla sua release, Fortnite è divenuto un vero e proprio punto di riferimento per l’industria videoludica, nel bene e nel male. Il popolarissimo Battle Royale ha infranto record su record ed è stato in grado di espandere a dismisura la propria community, con centinaia di milioni di giocatori in tutto il mondo che quotidianamente sono pronti a cimentarsi nelle sfide proposte dal coloratissimo mondo di gioco allestito da Epic Games.

Ovviamente una popolarità tanto vasta non poteva che avere dei risvolti poco piacevoli per Fortnite: uno di questi è senza dubbio l’essere additato come fonte di numerosi mali, primo fra tutti il rischio di divenire una vera e propria droga in grado di condizionare le vite dei giocatori. Non sono stati pochi i casi di dipendenza, con il Battle Royale che è stato analizzato da esperti e in alcuni casi è stato addirittura causa dell’avvio delle pratiche di divorzio.

Se tutto questo non fosse poi stato sufficiente, parrebbe che il titolo di Epic Games si sia attirato addosso sguardi di rimprovero anche da Buckingham Palace. Come segnalato da Gamerant, in un recente intervento presso l’ente di volontariato YMCA di Londra infatti, il Principe Harry si è scagliato duramente contro tutti gli elementi della rete che creano dipendenza: dopo essersi soffermato sui social media, causa principale di assuefazione nei confronti degli strumenti elettronici, non è mancata poi una piccola parentesi dedicata anche a Fortnite. “Il gioco non dovrebbe essere permesso – ha infatti affermato il rampollo della casa reale britannica, che ha poi continuato – È stato creato per generare dipendenza. Un’assuefazione che ti spinge a stare davanti al PC più a lungo possibile. È parecchio irresponsabile”.

Maggiori interazioni con il mondo esterno e meno con quello digitale sarebbero la cura perfetta per i giovani, con i genitori che sono chiamati a questo punto a vigilare sulle pericolose derive che Fortnite (e tutti gli altri strumenti di intrattenimento digitale) possono avere sui pargoli.

Ovviamente numerosi quei giocatori in grado di limitare a un uso corretto e responsabile il media videoludico: l’attacco subito da Fortnite in questa circostanza è soltanto l’ultimo di una serie di offensive, il cui numero è chiaramente proporzionale al clamore generato dal titolo stesso in virtù dei propri numeri fuori parametro.

Qualora vogliate, potete poi prender parte alla community italiana dedicata la gioco, Fortnite Italia Group: occhio però a non esagerare, che (a quanto pare) le ramanzine sono dietro l’angolo.