The Voice of Italy 2019: Morgan certezza, Gigi D’Alessio geniale, Elettra lamborghini buona per macello social

Fuori giustamente Sfera Ebbasta e dentro Gigi D'Alessio, lui è tra i nostri musicisti più preparati musicalmente, un talento vero e con una naturale propensione al cazzeggio che gli donerà nuove sfumature.


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Non sapevo come affrontare l’argomento. Non per paura, sia chiaro, ormai ne ho viste e sentite di ogni, figuriamoci. Più per mancanza di storico, di esperienze a riguardo che mi suggerissero le mosse giuste da fare. Come muovermi.

Immagino non vi sarà sfuggito, se n’è parlicchiato qui e là, ho subito un doppio ban da parte di Facebook. Una cosa anche piuttosto violenta. Violenta come risultato, magari, più che come gesto. Mi hanno chiuso la pagina pubblica, due profili privati, per altro non legati tra loro, e ho tuttora bloccata la pagina privata su Instagram. Il tutto per aver condiviso un articolo. Non copiato e condiviso sotto forma di nota, intendiamoci, quindi non avendo condiviso dentro un social network contenuti che al limite, ma sarebbe da parlarne, potrebbero risultare in qualche modo violanti gli standard del social network di Zuckerberg, ma per aver condiviso un link di un articolo. Sorte per altro toccata a qualche centinaia di persone, condividere il link. Salvo poi non essere bloccate sui social, come invece è successo a me. Del resto non hanno bloccato neanche il giornale che me lo ha pubblicato, l’articolo, è evidentemente che si tratta di una cosa mia personale.

E si tratta, credo, di uno dei primi casi di censura attuato da Facebook. Che non ha bloccato qualcuno per una foto di nudo, o per parolacce e insulti contenuti in un post, ma ha bloccato qualcuno, in ogni suo account, anche Instagram, per il contenuto di un link condiviso. Hanno colpito non chi condivideva un link, ma l’autore del testo contenuto in quel link.

Mi sono interrogato sul perché, ovviamente senza arrivare a una conclusione. Se non che io abbia subito un attacco professionalmente organizzato. Non sarebbe certo la prima volta, ci sono anche piuttosto abituato. Solo che le altre volte Facebook si era limitato a segnalarmi l’anomalia di migliaia di segnalazioni sospette, stavolta mi ha messo in isolamento.

Per la seconda volta nel giro di pochi giorni.

Amen, me ne farò una ragione.

Anche se, trovandomi ora a parlare di un argomento che con il link condiviso che ha causato il ban ha qualcosa a che fare, mi chiedo se subirò di nuovo un attacco professionalmente organizzato e se quindi verrò nuovamente bloccato.

Me lo chiedo e, ovviamente, me ne sbatto e vado avanti.

Mentre ero lì, bloccato sui social, è uscita una notizia che mi ha rallegrato. E di cui ora vorrei rallegrarmi con voi. Fatto fuori, giustamente e più che legittimamente, Sfera Ebbasta, ritenuto inidoneo a lavorare in un talent del servizio pubblico dopo gli accadimenti di Corinaldo e dopo gli atteggiamenti ritenuti poco seri seguiti agli accadimenti di Corinaldo, scelta di Salini, l’AD Rai che ho appoggiato e condiviso anche pubblicamente, sono usciti i nomi dei quattro coach scelti per la nuova edizione di The Voice, in partenza a breve. Quattro nomi nuovi, visto che l’ultima edizione non è stata esattamente esaltante. Quattro nomi che in realtà sono tre dei nomi che giravano prima dell’esclusione di Sfera Ebbasta, Morgan, Guè Pequeno e Elettra Lamborghini, e un quarto nome davvero nuovo, in quanto neanche mai ipotizzato, Gigi D’Alessio.

Ecco, io leggendo questo quartetto, se pur con qualche perplessità sulla liceità di un nome come quello della Lamborghini in un talent musicale, non ho potuto che gioire. Perché almeno tre quarti dei nomi in ballo mi sembra decisamente di livello, e di ottimo livello. E perché l’idea di vedere nello stesso posto gente come Morgan, Gigi D’Alessio e Guè Pequeno mi sembra qualcosa quantomeno di curioso, se non addirittura geniale.

Morgan è Morgan, lo sappiamo tutti. Genio e sregolatezza. Un artista forse non molto compiuto, sicuramente non molto compiuto da un punto di vista discografico, altrettanto sicuramente compiuto come agitatore culturale e provocatore, e si legga quest’ultima parola con infinita bonomia e stia, ma decisamente portato per i talent. Nessuno come lui, credo, in questi quindici anni di talent dentro la tv è riuscito a lasciare segni importanti, si pensi che suoi sono alcuni dei rari nomi rimasti anche da un punto di vista discografico, da Mengoni a Noemi, e si pensi come le sue esternazioni, magari a volte anche fuoriluogo, siano entrate nella storia della televisione. Un vero divulgatore, al punto che la sua ultima esperienza in un talent, Amici, si è interrotta bruscamente proprio per l’assenza di ricettività da parte di un concorrente, incurante della centralità dei Pink Floyd nella storia della musica. Un istrione, anche, capace, nel momento di mettersi dietro un pianoforte o anche semplicemente nel pensare a un brano da interpretare per un concorrente o a una nuova veste da dare a un brano, di tirare fuori sempre qualcosa di sorprendente. Alla Morgan, appunto.

Con Guè Pequeno in passato ho avuto il piacere di mandarmi a cagare sui social. Anche più di una volta. Credo con simpatia, ma comunque sempre di mandarsi a cagare si è trattato. La sua produzione mi lascia piuttosto basito, da anni, ma gli riconosco un talento piuttosto marcato. Diciamo un talento che penso sia spesso mal usato, ma pur sempre un talento. E in tutti i casi il suo è un nome di rilievo in un genere, il rap, che spero torni presto a spodestare lo scettro alla trap, perché sicuramente più dotato di personalità e con una storia che non può certo essere lasciata al palo. Visto che siamo nel 2019 e oggi la musica che impera arriva da lì, direi che uno come lui ci sta alla perfezione.

Saltiamo a piè pari Elettra Lamborghini, una che sarà anche simpatica, se è simpatica, sarà sicuramente un nome, non certo per suo merito, ma sta alla musica come io sto al curling. E vi giuro che col curling non ho un rapporto molto stretto. Un nome che suppongo servirà a creare quel fastidio tale da spingere un po’ di gente a critiche feroci sui social, e sappiamo quante le critiche feroci siano necessarie a far girare le notizie, e al tempo stesso un nome che suppongo incuriosirà chi non la conosce e non conosce cosa ha fatto fin qui, dal mio punto di vista nulla di buono.

Pensare che è lei la quota rosa del quartetto mi immalinconisce, considerando anche che in passato hanno transitato da quelle parti Raffaella Carrà, Dolcenera  e Noemi, per fare qualche nome, ma tant’è.

Sono invece molto ma molto felice che a far parte del quartetto al posto di Sfera Ebbasta, e nello scriverlo già mi immagino il messaggio di Facebook che mi comunica un nuovo blocco di qualche giorno, forse di un mese, ci sia Gigi D’Alessio. Non solo perché ritengo che sia uno che buca lo schermo, specie se ha modo di uscire per quel che è, una vera forza della natura, ma perché è anche un fior di musicista, probabilmente uno dei più preparati che abbiamo nel nostro pop, nonché un artista capace di maneggiare la forma canzone come pochi. Per dire, non credo che tra lui e Morgan ci siano grandi differenze, se non di gusto e anagrafiche. Ma ritengo che per molti Gigi D’Alessio sia un cantante di canzoni pop napoletane, roba dozzinale, mentre Morgan è il genio coi capelli spettinati e un gusto forse eccessivo per David Bowie.

Ecco, vederlo e sentirlo per otto settimane parlare e disquisire di musica farà capire, spero, a tutti quanti guarderanno con curiosità The Voice come Gigi D’Alessio sia un grande intenditore di musica, uno che da del tu al pianoforte, colto, ma magari non ci tiene poi tanto a farlo sapere, e versatile. Un cantautore di talento, per di più dotato di una naturale propensione al cazzeggio, fatto che suppongo durante il programma uscirà fuori, donandogli delle sfumature che magari ai più sfuggono.

Per questo mi sono rallegrato nel leggere il suo nome nel quartetto. Perché credo che si meriti che si sappia anche questo aspetto del suo talento, e perché credo che anche noi ci meritiamo di sentire qualcuno che sa parlare di musica, e non solo di sciroppi.

Poi, ovviamente, da The Voice non uscirà magari nessuno e ancora una volta ci troveremo a dire che è un talent che serve solo ai coach. Ma almeno sarà servito a dei coach validi. Evviva Morgan, evviva Guè Pequeno, evviva Gigi D’Alessio. A Elettra Lamborghini diciamo Pem pem, lei sicuramente sa cosa significa, noi no.