Nesli racconta Vengo in pace e lancia un’idea interessante per la classifica Fimi

Nesli presenta il nuovo album alla stampa: Vengo in pace verrà rilasciato il 22 marzo.

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Nesli racconta Vengo in pace, il nuovo album di inediti atteso per venerdì 22 marzo, e lancia un’idea interessante per la classifica Fimi degli album più venduti della settimana: dividere lo streaming dalle copie effettivamente vendute tra disco fisico e digitale.

La classifica Fimi degli album più venduti della settimana, infatti, si è di recente aperta allo streaming. Non solo le copie fisiche e digitali vendute dagli artisti ma anche gli ascolti in streaming da account Premium (a pagamento) vengono conteggiati ai fini di stilare la classifica Fimi degli album più venduti/ascoltati della settimana in Italia. In questo modo si ottiene un calderone confuso che rischia di falsare il mercato discografico o quantomeno di fornire un’idea distorta delle vendite effettive.

Se una Laura Pausini e un Tiziano Ferro, ad esempio, vendono realmente e conquistano una posizione in classifica dovuta per gran parte alle copie dei dischi effettivamente acquistate in versione fisica o digitale, i nuovi talenti rap/trap ma anche pop della serie di Sfera Ebbasta, Salmo e simili ottengono una posizione in classifica dovuta principalmente al numero di ascolti in streaming realizzati dai rispettivi fan ad un prezzo irrisorio. Con meno di 10 euro al mese è possibile sottoscrivere abbonamenti Premium mentre un disco arriva a costare anche 20 euro.
Inserendo tutto in un unico calderone, seppur con pesi diversi, ci si trova dinanzi ad una classifica Fimi confusionaria che vede la presenza per svariate settimane consecutive di artisti molto forti sullo streaming, anche grazie alle iniziative più disparate organizzate per i fan al fine di aumentare gli ascolti (si veda il fenomeno Riki e i vari contest organizzati per la community che prevedevano proprio l’ascolto in streaming da account Premium in cambio di premi vari).

L’apertura allo streaming era inevitabile ma Nesli propone la suddivisione tra album venduti e album streammati al fine di stilare una doppia classifica; in alternativa si potrebbero indicare almeno le percentuali di venduto e di streammato vicino ad ogni album all’interno di questa stessa classifica/calderone attuale. In questo modo, ognuno vedrebbe il proprio risultato reale, comprendendo cosa abbia determinato la posizione occupata in classifica. Ad esempio: un disco alla posizione numero 1 può aver venduto meno di un disco alla posizione numero 2 ma può aver totalizzato un numero talmente alto di ascolti in streaming da aver superato ugualmente l’altro progetto. Corretto sarebbe, nei confronti degli artisti e degli stessi fan, indicare le percentuali di venduto e di streaming oppure stilare classifiche differenti per il venduto e per lo streaming. Nessuna discriminazione, solo giustizia.

Nesli “viene in pace” e analizza il settore e il mercato in cui si trova e dal quale proviene. La presentazione alla stampa del nuovo disco di inediti è l’occasione per riflettere sui tempi che cambiano e sulle persone che restano, pur adattandosi ai tempi stessi. “Ho la fortuna di venire da un passato un po’ analogico pur non essendo un anziano della musica”, ammette Nesli che racconta di trovarsi in un limbo.

Il suo pubblico è giovane, composto prevalentemente da coetanei. Ci sono i fedelissimi che lo seguono da sempre e i giovanissimi che si sono avvicinati alla sua musica solo di recente. Le sonorità del nuovo disco, del resto, richiamano quelle de La Fine, il successo coverizzato anche da Tiziano Ferro, datato 2009, un perfetto marchio di fabbrica che Nesli continua a conservare. A proposito di quella canzone ricorda di averla scritta nel 2004 e “Quando la presentai nessuno se n’era accorto, è una di quelle canzoni che non hanno una logica o una spiegazione. Se c’è non è volontario, è uno spirito libero selvaggio che ho ritrovato con questo disco, nessuno mi aveva chiesto di andare in studio a farlo”. La libertà, sostanzialmente, è ciò che caratterizza la musica di Nesli che in Vengo in pace analizza se stesso ma tratta anche temi di disagio della società attuale. In Immagini parla di bullismo, in Maldito e Le cose belle racconta un disagio nato dal vivere in modo infastidito situazioni che vede e che vive tutti i giorni. Vengo in pace è Nesli al 100% ed è frutto di un impegnativo viaggio interiore che chiude idealmente la trilogia iniziata con Andrà tutto bene (2015).

Ripensando al suo percorso, Nesli sottolinea: “Non accettare compromessi è stato il compromesso più grande” e anche il nuovo disco non è frutto di strategie né di compromessi e deriva dalla totale libertà artistica. Incontrerà i fan nell’instore tour e nel successivo tour di concerti.

Le date del tour:
21 marzo: Roma – Largo Venue
26 marzo: Bolzano – Teatro Cristallo
28 marzo: Firenze – Flog
29 marzo: Bologna – Estragon
31 marzo: Torino – Hiroshima Mon Amour
04 aprile: Napoli – Casa della Musica
05 aprile: Bari – Demodè
06 aprile: Catania – Land
11 aprile: Milano – Alcatraz