Lino Guanciale torna protagonista ne La Porta Rossa 2. Il suo Leonardo Cagliostro è al centro di una trama molto complessa: il processo per scovare il suo omicida è ancora in corso, e il pubblico di Rai2 sta assistendo a diversi colpi di scena. Tra i personaggi che ha interpretato, il Commissario Cagliostro è quello che più gli somiglia caratterialmente.
Lo svela alla Gazzetta, a cui Lino Guanciale racconta i suoi preziosi esordi nel mondo del rugby. Senza questo sport, forse non sarebbe la persona e l’artista che abbiamo imparato a conoscere. Al giornale, l’attore confida come il rugby l’abbia aiutato a vincere le sue paure, anche se ammette: “L’andamento del Paese non mi fa certo stare tranquillo, diffido della cultura della paura diffusa per occultare i problemi reali della nostra società.”
Alla domanda su cosa teme di più il commissario Cagliostro ne La Porta Rossa, Lino Guanciale replica:
“Ha paura di fare la scelta sbagliata e non poter quindi proteggere chi ama e in questo mi somiglia tantissimo.”
Secondo l’attore, il protagonista della serie di Rai2 non è il classico eroe senza macchia, ma piuttosto un “fantasma molto umano”, e svela “per questo mi piace, se fosse stato troppo sovrannaturale non lo avrei fatto.”
Cagliostro insomma si avvicina più al personaggio di Bruce Willis ne Il Sesto Senso e poco a quello romantico di Patrick Swayze in Ghost. I due film sono stati inizialmente accostati a La Porta Rossa per le tematiche trattate; la fiction Rai ha però più tratti in comune con il thriller psicologico di M. Night Shyamalan.
Fino a fine maggio, Lino Guanciale sarà impegnato a teatro con ‘Ragazzi di vita’ e ‘La classe operaia va in paradiso’. Nell’attesa, l’attore delizierà ancora il pubblico con La Porta Rossa 2. La serie torna mercoledì su Rai2 con la terza puntata della stagione.