Dopo l’inchiesta pubblicata dal New York Times sui presunti casi di molestie sessuali riportati da sette donne più una minorenne, le nuove indiscrezioni parlano del cantautore statunitense Ryan Adams indagato dall’FBI a seguito delle accuse mosse da Ava, una ragazza che avrebbe ricevuto messaggi di testo a sfondo sessuale nel 2013 quando era ancora quattordicenne.
Secondo la legislazione dello stato di New York, infatti, è illegale lo scambio di messaggi a sfondo erotico con minorenni, e il New York Times riporta che il cantautore statunitense si sarebbe macchiato di tale reato. Oltre alle autorità, Ryan Adams subisce un duro colpo anche dal suo staff che ha deciso di sospendere la pubblicazione del nuovo album. “Big Colors” sarebbe dovuto uscire nel mese di aprile, ma alcuni negozi hanno iniziato a restituire i soldi che alcuni clienti avevano speso per il pre-order del disco. Ancora, i distributori Blue Note e Capitol Records hanno interrotto il rapporto di lavoro con il cantautore.
Ryan Adams è stato accusato da ex collaboratrici, ex fidanzate ed ex moglie di essere una persona opprimente e manipolatrice, che si fa scudo con la propria fama per esercitare un potere emozionale con le donne che entrano in contatto con lui. Dal momento in cui una donna interrompe una relazione con lui, il cantautore si impegna a demolirne i progetti. L’ex moglie Mandy Moore, tra l’altro, ha raccontato al New York Times che Ryan Adams era spesso irascibile e violento.
Il pre-order del nuovo album – il primo dei tre previsti per il 2019 – è scomparso anche dal sito ufficiale della Pax-Am, etichetta di cui lo stesso cantautore è titolare, e per il momento si parla di posticipazione dell’uscita. Con Ryan Adams indagato dall’FBI si stringe ancora di più il cerchio sul cantautore statunitense, che nei giorni scorsi aveva provato a difendersi con alcuni post su Twitter.