Un programma tv per Claudio Baglioni in Rai e il terzo Festival di Sanremo nel 2020? Il “dirottatore” è interessato

Le indiscrezioni su un programma tv per Claudio Baglioni in Rai e il terzo Festival di Sanremo nel 2020: risponde il direttore artistico


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Si è fatto chiamare “dirottatore” artistico per questa edizione del Festival, ma sulla rotta del futuro sembra non avere idee chiare o perlomeno non vuole dirle: quando su La Stampa dell’8 febbraio è uscita l’indiscrezione di un programma tv per Claudio Baglioni in Rai dopo Sanremo, voce che si aggiunge a quella di un eventuale terza edizione della kermesse a sua guida, il cantautore ha risposto in conferenza stampa di essere potenzialmente interessato ad entrambe le cose, se saranno compatibili con la sua agenda. Ma come sempre non si è sbilanciato.

Baglioni sembra ripetere il copione dello scorso anno, quando fino all’ultimo si riservò di non rispondere alle richieste di chiarimenti sull’eventuale bis. Bis che poi è arrivato puntuale come da attese. Pure stavolta, rimanda ogni scelta alla fine del Festival, anche perché, come sottolinea in ogni conferenza stampa, “le questioni che riguardano la mia persona sono le meno interessanti tra tutte” e non fanno altro che distogliere l’attenzione mediatica dalla gara canora.

Luca Dondoni ha ipotizzato su La Stampa che dopo il successo da record d’ascolti del Festival dello scorso anno e i dati sostanzialmente in pari, o in leggera flessione, della kermesse di quest’anno, per Baglioni possa arrivare un programma tutto suo in una delle reti Rai. Il direttore artistico non conferma né smentisce ma si dice interessato all’idea di lavorare in tv, mezzo col quale ha ormai preso una certa confidenza nonostante, per carattere, non sia il suo habitat ideale. E sulla questione Sanremo ter, aspetta prudentemente la fine di questo Festival per parlare – eventualmente – del prossimo, ma senza rinunciare ad una frecciata alla direttrice di rete Teresa De Santis che aveva già parlato di una settantesima edizione da mettere in cantiere con una “visione corale”.

Spero di poter fare qualcosa in televisione anche se non sono abituato ai suoi ritmi frenetici – negli anni Novanta ho fatto solo 3 programmi televisivi in dieci anni – perché se uno è timido la tv rappresenta il disvelamento massimo. Per il resto rimando ogni decisione alla chiusura di questa edizione. Non abbiamo parlato dell’anno prossimo, quando alla prima conferenza stampa la direttrice De santis ha detto “stiamo lavorando alla settantesima edizione” mi sono chiesto con chi ci stesse lavorando. Noi non ne abbiamo mai parlato, è un discorso che nasce per il classico ‘non c’è due senza tre’ ma vi garantisco che anche il direttore artistico dopo tre giorni puzza come l’ospite, quindi potrei essere di troppo. E poi io vorrei finire la carriera come l’ho iniziata, se le due cose potranno compenetrarsi ne parlerò volentieri con la direttrice, ma ho un tour da fare ed è un impegno che devo mantenere.

La De Santis ha chiarito che la prossima edizione non è ancora in lavorazione ma che la futira scadenza sarà proprio quella della celebrazione del settantennale, ma assicurando che “nulla esclude nulla“, né per quanto riguarda un programma tv per Claudio Baglioni né per un eventuale ritorno all’Ariston. Per lui la De Santis ha usato il termine “risorsa”, che nel dibattito politico italiano è diventato spesso sinonimo di “zavorra”, ma ha lasciato formalmente porte aperte al cantautore.

Claudio è un grande musicista che ha fatto un’evoluzione straordinaria ed è giusto che possa voler lavorare in tv: è una grande risorsa televisiva, l’ho visto lavorare sul campo con perfezionismo e incisività anche autoriale, una presenza cui la tv non può rinunciare, ma deve decidere lui cosa vuole fare, in base alle sue esigenze: alla fine di questo Festival ci siederemo e ne parleremo. Spero di continuare a lavorare con Claudio ma anche con Bisio e Raffaele se ci saranno progetti in futuro.

Anche Virginia Raffaele ha risposto alle domande su eventuali nuovi progetti televisivi dopo Sanremo, ma a quanto pare non ha intenzione di replicare il suo show su Rai2 Facciamo che io ero, bensì di tornare a teatro: “Sono molto legata e affezionata alla Rai, ma dopo questo tornerei in teatro volentieri, per ritrovare ispirazioni, fare ancora palestra e sperimentare altro, questo mi piacerebbe“. La De Santis ha accennato all’idea di un programma tutto al femminile che potrebbe includere anche la comica romana, ma senza scendere nei dettagli: “Ho incontrato diverse donne di spettacolo importanti ma siamo ancora allo stato di abbozzo“.