Salta il monologo di Serena Rossi per Mia Martini a Sanremo, censura o problemi tecnici? Ecco il testo integrale

Il monologo di Serena Rossi per Mia Martini a Sanremo è saltato e già si parla di censura: ecco il testo integrale dell'intervento originale.

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Il monologo di Serena Rossi per Mia Martini a Sanremo non è andato in onda. Sarà stato per mancanza di tempo, ancora non si sa, o per problemi tecnici: sta di fatto che le parole che l’attrice partenopea avrebbe dovuto pronunciare in ricordo di Mimì, sul palco dell’Ariston, non si sono sentite.

L’artista che ha preso parte al biopic dedicato a Domenica Bertè è stata ospite della terza serata del Festival di Sanremo nella quale ha reso omaggio alla protagonista del film che sarà trasmesso in televisione il 12 febbraio, dopo aver debuttato al cinema in sole tre serate a gennaio per la sua presentazione.

Il momento dedicato a Mimì all’Ariston non poteva che consumarsi in Almeno tu nell’universo, riportata sulle tavole del teatro a 30 anni dalla sua prima esibizione con la quale trionfò quasi senza concorrenza in un’edizione alla quale non avrebbe voluto partecipare, se non fosse stato per qualcuno che ne aveva favorito l’inserimento tra i campioni.

Sicuramente toccante il momento del duetto con Claudio Baglioni, che ha ricordato il momento in cui ha conosciuto Mia Martini e l’effetto prodotto da questo talento meraviglioso del quale il mondo della musica italiana è stato privato troppo presto.

Per quanto concerne il monologo che avrebbe dovuto recitare Serena Rossi, si è parlato di mancanza di tempo ma anche – fuor di metafora – di vera e propria censura. Stupisce che a distanza di 30 anni dalla sua partecipazione a Sanremo permanga la volontà di non riportare alla luce quello che è veramente successo e che è noto a tutto il pubblico che aveva seguito la vicenda.

Non convince la tesi della mancanza di tempo, dal momento che altri ospiti hanno avuto tutto il tempo che meritavano, mentre Serena Rossi ha dovuto ridursi a due parole al termine dell’esibizione e che ha dovuto strappare su richiesta.

Per coloro che avessero piacere di leggere il testo integrale, ecco il monologo che Serena Rossi avrebbe dovuto recitare in tributo a Mia Martini.

“Stasera vorrei dirti cosa è successo quando la mia vita, un anno fa, si è incrociata con la tua e mi hanno detto che sarei stata io ad interpretare te, nella storia che avremmo raccontato.
Vorrei dirti della paura, del senso di inadeguatezza che ho provato subito, ma anche dell’emozione che mi stringeva la gola ogni volta che un pezzo della tua vita si svelava, e una piccola parte di te, magicamente, entrava a far parte di me. Occhi neri, scialli viola, una bombetta in testa… bionda platino truccata che sembravi arrivata da un altro pianeta, nera corvino, capelli lunghi sulle spalle morbidi e poi anelli, collane, occhiali e capelli corti ricci, giacche eleganti e quella risata che non mi lascia più.

Eppure eri sempre tu. Piccola, ma con quella voce che faceva tremare i polsi, che sembrava graffiare le pareti e che già da bambina mi dava i brividi quando l’ ascoltavo nello stereo di mia madre, senza nemmeno sapere chi eri.
Vorrei raccontarti della mia casa che improvvisamente è stata invasa dalla tua musica, delle sigarette che fumavi una dietro l’altra e che ho finito per fumare anche io, della tua forza, della tua fragilità che sono diventate un po’ anche le mie, della tua sofferenza quando per colpa di un nemico invisibile ti è stato impedito di cantare e quindi di vivere. Quando il tuo nome: Mia Martini non si poteva nemmeno pronunciare perché faceva paura, perché dicevano che portava male, perché dicevano che tu, proprio tu, Mia, portavi sfortuna e così la tua vita si è trasformata in una guerra contro una violenza subdola e per questo ancora più potente, contro la discriminazione e l’esclusione che hai subito sistematicamente per anni, e ovunque anche qui, sopra questo palco.

Forse perché eri una donna, forse perché avevi successo, forse perché avevi carattere e le donne col carattere non sono mai piaciute. Non lo so.
Tu ora non ci sei più, ma ci sono le tue canzoni, la tua voce e ci sono io che forse posso farti rivivere nella memoria di chi ti ha conosciuto o di chi non ha fatto in tempo a conoscerti. Io che da questo palco voglio chiederti scusa per tutto quello che ti è stato fatto e dirti che se stasera sono qui a parlare di te, significa che malgrado tutto Mia, alla fine hai vinto tu”

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