Il femminismo di Lady Gaga chiama in causa gli uomini: “Molestare era la regola, ora unitevi a noi”

In copertina con altre grandi attrici Lady Gaga parla della sua idea di femminismo e ricorda le molestie subite in gioventù


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Ormai consacrata tra le grandi dive di Hollywood dopo il successo mondiale di A Star Is Born, Lady Gaga è sulla copertina di The Hollywood Reporter insieme a grandi attrici come Nicole Kidman, Glenn Close, Kathryn Hahn, Regina King e Rachel Weisz per un numero intitolato “Forza nella vulnerabilità”.

THR ha voluto dedicare l’ultimo numero dell’anno alla forza delle donne, che emerge più evidente che mai dal racconto delle loro fragilità, in un’era in cui raccontare la difficoltà di essere donne in una società maschilista e patriarcale è diventato il modo per provare a scardinare un sistema culturale ancorato a valori  comunemente condivisi nel secolo scorso ma non più accettabili.

La popstar di Joanne e protagonista del film in odore di Oscar A Star Is Born ha partecipato ad una tavola rotonda con le colleghe attrici per parlare di femminismo e diritti, ancorando le battaglie per la parità di genere sul lavoro a quelle contro le molestie sessuali, dramma che ha personalmente vissuto in gioventù.

Ricordando di aver subito un abuso da parte di un discografico (di cui però non ha mai fatto il nome) agli esordi della sua carriera, Gaga sposa i movimenti #MeToo e Time’s Up nati sull’onda dello scandalo Weinstein che ha aperto un vaso di Pandora da cui sono uscite le malefatte di decine di uomini potenti dell’industria cinematografica e musicale, aprendo una nuova era di lotte per i diritti delle donne. Lotte che, per Gaga, devono essere condotte da donne e uomini insieme.

La cosa emozionante del movimento #MeToo e di Time’s Up è vedere gli uomini venire a unirsi a noi e dire “vogliamo essere ascoltati”. E noi vogliamo sentire le vostre voci. È davvero notevole. Quando ho iniziato nell’industria musicale all’età di 19 anni, era la regola e non l’eccezione che andare in uno studio di registrazione voleva dire essere molestata. Era proprio così. Vorrei aver parlato prima. Ma ne ho parlato. Sono stata molestata quando ero giovane e l’ho detto alla gente. E, sai, c’era sempre un “club per ragazzi”. Nessuno vuole perdere il proprio potere, quindi non ti proteggono perché, se dicono qualcosa, perdono parte del loro potere. Quello che voglio è che queste conversazioni vadano insieme. Non si tratta solo della parità di retribuzione da una parte e delle molestie dall’altra. Tutto questo è un discorso unico e questo movimento riguarda tutte queste cose insieme.

Nell’intervista, Lady Gaga ricorda anche di aver sempre avuto una passione per la recitazione, ma di aver virato sulla musica perché convinta di non avere chance, di non essere abbastanza fotogenica e bella per il cinema. Il suo trasformismo, che è stato uno dei fattori del suo successo come popstar soprattutto agli esordi, è la dimostrazione di quanto fosse appassionante per lei l’idea di interpretare personaggi diversi. Ora, per quello di Ally in A Star Is Born per la regia di Bradley Cooper, potrebbe essere candidata all’Oscar e vincerlo.

Sono andata al Lee Strasburg Institute. Ho studiato al Circle Square. Ho studiato le tecniche Stanislavksi, Meisner, Adler… Sono stata davvero ossessionata dal metodo della recitazione, per anni. Ho creato personaggi per me stessa perché non potevo diventare un’attrice. Così ho fatto i personaggi che potevo, in quel modo potevo essere un’attrice.