Quasi obbligata la beta Android 9 Pie su Samsung Galaxy Note 9: indizio d’oltreoceano

Ci siamo anche per il phablet 2018? Troppi segnali in un'unica direzione

Samsung Galaxy Note 9

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La beta Android 9 Pie su Samsung Galaxy Note 9 ci sarà quasi sicuramente: manca l’ufficialità dell’annuncio per il phablet lanciato in agosto ma oggi 27 novembre raccogliamo un indizio inconfutabile in questa direzione, pure dopo quanto accaduto la settimana scorsa (sempre in merito all’update di questo dispositivo).

Il Samsung Galaxy Note 9, proprio qualche giorno fa, è stato “paparazzato” con a bordo il firmware beta del prossimo sistema operativo Google. In quel caso gli esemplari interessati dal pacchetto software sperimentale erano stati quelli europei e anche coreani. La certezza che si andasse proprio nella direzione di un programma di prova non c’era allora, visto che i due pacchetti potevano essere etichettati anche come delle release interne aziendali e non destinate ad un pubblico, seppur ristretto. Ma ora c’è altra carne a cuocere che non possiamo sottovalutare.

Qual è al contrario il nuovo passo compiuto in avanti proprio oggi? Una nuova conferma della beta Android 9 Pie su Samsung Galaxy Note 9 proviene dagli Stati Uniti. Anche in questo caso è stato scovato un nuovo pacchetto sperimentale ma destinato ai colleghi americani in possesso del phablet. Si tratta del rilascio con build N960U1UEU1ZRKH pensato appunto per l’esemplare no brand del dispositivo SM-N960UI. 

Assistere, nel giro di una manciata di giorni, alla scoperta di più firmware sempre sperimentali non può essere solo un caso. Tutti i rilasci poi individuati hanno al loro interno il carattere “Z” che identifica la natura di beta di un aggiornamento Samsung. Possibile dunque che nel giro di brevissimo tempo si proceda proprio all’avvio del programma in forma ufficiale, proprio come già accaduto per il Samsung Galaxy S9.

La coesistenza di un programma beta Android 9 Pie su Samsung Galaxy Note 9 con quello del Galaxy S9 sarebbe davvero un unicum nella storia del produttore che ha sempre preferito declinare queste fasi di test sempre e solo su unico esemplare. Anche questo dettaglio va letto in chiave positiva, magari per un più veloce rilascio finale del pacchetto definitivo per più device possibili.