Migliorano le condizioni di Lele Spedicato dei Negramaro con la riabilitazione e la nascita del figlio Ianko

La moglie Clio Evans aggiorna il pubblico sulle condizioni di Lele Spedicato dei Negramaro, ora in riabilitazione dopo l'emorragia cerebrale e la nascita del figlio Ianko


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Un’emorragia cerebrale che l’ha colpito lo scorso settembre l’aveva ridotto in coma farmacologico, ma le condizioni di salute di Lele Spedicato dei Negramaro, recentemente diventato papà per la prima volta, sono ora in continuo miglioramento.

Dimesso dopo un mese dall’ospedale Vito Fazzi di Lecce, il chitarrista della band di Giuliano Sangiorgi sta affrontando una terapia di riabilitazione per recuperare a pieno tutte le funzioni in vista del ritorno in tour il prossimo anno con le date di Amore Che Torni Indoor 2019 nei palazzetti. Tour previsto per quest’autunno e posticipato dopo il malore che ha colpito il musicista nella sua casa in Salento il 17 settembre.

A soccorrerlo nella piscina di casa era stata la moglie Clio Evans, incinta del loro primo figlio e all’ottavo mese di gravidanza. Il suo tempestivo intervento è stato determinante per la salvezza di Spedicato, che è stato ricoverato d’urgenza a Lecce e ha trascorso quattro settimane nel reparto di rianimazione del Fazzi.

Ora le sue condizioni sono in netto miglioramento, spiega la moglie in un’intervista al Corriere della Sera, la prima rilasciata dopo il drammatico evento.

Negli oltre venti giorni in cui mio marito è stato in rianimazione, io accanto a lui, incinta del nostro primo figlio, ho attinto a tutte le forze della galassia e dell’universo, per restare in piedi, per tenere il bambino in pancia, per stare vicino all’uomo che amo e sono stata premiata. (…) Posso dire solo che è in continuo miglioramento. Sono fiera di lui, è una forza, un eroe, e il nostro bimbo è una spinta a reagire ancora meglio.

Il piccolo Ianko è nato a Roma lo scorso 15 novembre ed oggi è la motivazione più grande a spingere Spedicato verso la completa riabilitazione.

È arrivato come un Bambin Gesù, una nascita nella rinascita. L’abbiamo chiamato come il mio nonno greco: Ianko è un diminutivo di Iannis, Giovanni, che è anche il nome del nonno materno di Lele. È un bimbo perfetto, dolce, silenzioso. Ne ha passate tante ed è sano come un pesce. Credo sia un guerriero come il papà.

L’attrice, che ha sposato il chitarrista un anno fa in Grecia dopo averlo conosciuto nel 2013, si dice convinta di un pieno recupero.

Sono fiduciosa. Ci conto. Lele è la persona più bella che abbia mai conosciuto. È bello in tutto, generoso, gentile… Parlare di quello che è successo mi devasta, perché il mio è amore allo stato puro.

La Evans ha anche spiegato di aver già passato momenti difficili nella sua vita, di aver avvertito gli stessi sintomi di suo marito e di aver affrontato anche una complessa operazione alla testa nel 2003 che le ha lasciato un’enorme cicatrice, oggi mostrata al pubblico per dare forza a chi pensa di non riuscire a superare un trauma violento.

I giorni di ricovero di Spedicato sono stati i più difficili per lei e per la band, ma la vicinanza e l’affetto del pubblico sono stati motivo di consolazione e forza, anche per lo stesso Lele.

Ero sempre lì a pregare costantemente con tutta la mia forza, a ripetermi che, con la preghiera e la fede, ce l’avremmo fatta. Quando si è svegliato, è stato bellissimo. Gli comunicavo i messaggi di amici e fan e lui rispondeva, sentiva l’affetto come un’ondata di energia.

Spedicato ha voluto ringraziare i fan con un messaggio vocale trasmesso durante il festival Vanity Fair Stories domenica 25 novembre a Milano, mentre sul palco della kermesse era ospite il frontman dei Negramaro Giuliano Sangiorgi.