La battaglia della milionaria Ellen Pompeo per la parità di salario alle donne: “Quale gloria? Voglio i miei soldi!”

La protagonista di Grey's Anatomy Ellen Pompeo per la parità di salario alle donne: "Voglio i soldi per mandare i figli al college!"


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Nota per non avere peli sulla lingua, Ellen Pompeo negli ultimi anni si è cucita addosso un vestito da battagliera femminista impegnata a chiedere la parità di retribuzione per le donne, forte del suo certamente privilegiato status di milionaria.

Terza in classifica tra le attrici più pagate della tv americana con un reddito di circa 20 milioni di dollari l’anno per la sua partecipazione a Grey’s Anatomy e tutto ciò che ne consegue, la Pompeo ha spiegato più volte di aver chiesto un aumento di salario ad ABC Studios negli ultimi anni (dopo l’undicesima stagione che ha visto l’uscita di scena di Patrick Dempsey) , in quanto consapevole di aver fatto il successo del medical drama e di essere indispensabile per la sua prosecuzione.

Stavolta ha ribadito il concetto con una certa veemenza durante una recente tavola rotonda ospitata da Net-A-Porter per il numero intitolato ‘Donne in televisione’. Ospite insieme alle colleghe Gabrielle Union, Gina Rodriguez e Emma Roberts, la Pompeo ha affermato che le donne dovrebbero chiedere quello che spetta loro senza lasciarsi ingannare dalle prospettive della sola soddisfazione in termini di gloria e premi.

Fanculo l’essere appagate creativamente, datemi i miei soldi. Fanno questo per soldi, sono in questa produzione per fare soldi… ma tutto il tempo cerano distogliere la nostra attenzione e attirarci con la carota della soddisfazione creativa. Ma non ci interessa un tappeto rosso, non devo prendermi cura di una statua. Mi interessa mandare i miei figli al college.

Insomma, per la Pompeo l’appagamento passa innanzitutto dal portafoglio. Ma l’attrice, sposata con un uomo di colore e da sempre impegnata a favore del multiculturalismo, ha affrontato anche il tema della scarsa rappresentanza delle minoranze nei luoghi di lavoro e in particolare nel mondo dello spettacolo:

Non vedo abbastanza colore quando entro nelle stanze oggi. Ho avuto un incontro con un regista per un altro progetto di sponsorizzazione che sto realizzando e ho detto: ‘Quando arriverò sul set, mi piacerebbe vedere lo staff assomigliare al mondo che vedo intorno a me ogni giorno’. E penso che tocca a tutte le produzioni fare in modo che il tuo staff assomigli al mondo che vediamo: in quanto persone caucasiche, è il nostro lavoro, è il nostro compito, è nostra responsabilità assicurarci di dire, in ogni singola stanza in cui entriamo, che questo non va bene. E che possiamo fare di meglio, dobbiamo farlo perché abbiamo creato noi il problema.

Una presa di posizione che le è valso l’incoraggiamento della sua showrunner Shonda Rhimes, che ha fatto la storia come prima afroamericana ad avere un’intera prima serata nella tv americana – il giovedì su ABC prima con la sola Grey’s Anatomy poi anche con Scandal e Le regole del delitto perfetto – dedicata tutta alle sue produzioni.