Proteste contro il caro biglietti per Vasco Rossi a Milano per il VascoNonStop Live 2019: le richieste dei fan

Un gruppo di fan contro il caro biglietti per Vasco Rossi a Milano e Cagliari per i concerti del VascoNonStop Live 2019: prezzi troppo alti per gli eventi negli stadi?

Vasco Rossi a Torino 1 e 2 giugno 2018

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Il grande successo delle prevendite dei biglietti per Vasco Rossi a Milano per il VascoNonStop Live 2019 non ha fermato le polemiche intorno al caro biglietti.

Oltre 180mila biglietti sono stati venduti nei primissimi giorni dall’apertura delle prevendite su circuito Vivaticket, portando i concerti di Vasco Rossi a San Siro da quattro a sei con le nuove date dell’11 e 12 giugno, un record per il rocker di Zocca anche se una parte del pubblico si ritrova a constatare ancora una volta come i prezzi dei ticket non siano più alla portata di tutti.

Come già avvenuto per il VascoNonStop Live 2018, anche stavolta il gruppo Facebook “I Vaschisti” ha sollevato la questione raccogliendo i malumori di una parte della folta “combriccola” del Blasco: le ragioni della protesta contro il caro biglietti sono state spiegate in una nota che dà voce al malcontento espresso da molti affezionati ascoltatori di Vasco Rossi sui social network dopo l’apertura delle prevendite per i concerti di giugno.

Ben conoscendo i costi enormi di portare una produzione da stadio su un’isola come la Sardegna, le proteste dei Vaschisti si riferiscono piuttosto all’atteso ritorno del Blasco al San Siro, con prezzi dei biglietti decisamente importanti che vanno dai quasi 100 € del prato ai quasi 50 € degli ultimi anelli (ingresso gratuito, invece, per i diversamente abili).

PRATO GOLD 96,60 €
PRATO 78,49 €
1° ANELLO ROSSO NUM 96,60 €
2° ANELLO ROSSO NUM 78,49 €
1° ANELLO VERDE E BLU NUM 62,79 €
2° ANELLO VERDE E BLU NUM 55,55 €
3° ANELLO ROSSO NUM 55,55 €
3° ANELLO VERDE E BLU NON NUM 48,30 €

Cifre in linea con quelle dell’ultimo tour, che però hanno spinto una parte dei fan a chiedere nuovamente un’inversione di tendenza che permetta a tutti, anche i meno abbienti, di affrontare la spesa di un biglietto per un concerto del rocker, in nome dell’attenzione che il cantautore ha sempre riservato nei suoi testi agli ultimi, alle persone semplici, a coloro che nella sua musica si sono identificati per anni e che non sono certo appartenenti alle élite della società.

L’entusiasmo di ritornare a vedere, dopo anni, Vasco a San Siro è stato spezzato dal costo dei biglietti. Non possiamo più tollerare questi aumenti insignificanti e consueti. Il popolo del kom appartiene alla classe modesta della società. Non siamo borghesi che guadagniamo dai 3.000 ai 7.000 mila euro al mese. Molti di noi, sono operai, baristi, parrucchieri, idraulici con alle spalle famiglie di due o tre persone e un salario di 1.000 al mese. Guardare i prezzi dei biglietti di San Siro è un pugno al cuore, uno schiaffo alla povertà. Per noi anche 10 euro al mese fanno la differenza.

La protesta dei Vaschisti chiama in causa proprio Vasco Rossi, invocandone l’intervento per far sì che l’esperienza di un suo concerto torni ad essere accessibile anche a chi non può permettersi i costi alti del biglietto e delle spese annesse.

Dov’è finito il Vasco umile che guarda alle classi deboli della società? Dove sono finiti i valori che Rossi emana con le sue canzoni: Tolleranza, uguaglianza e rispetto per il diverso? Nel guardare i prezzi, gli spettacoli, del Blasco, stanno diventano per un élite di cittadini. Vasco Rossi deve fermare questo scenario macabro. Per il leader dei Vaschisti Battista Liserre, se Vasco non abbasserà il costo dei biglietti “vorrà dire che anche lui, si sta allineando alle logiche di mercato e i suoi concerti, non saranno più unici, ma omologati agli altri”. Vasco te lo chiediamo a gran voce: “abbassa il costo dei biglietti”, fallo per il popolo, fallo per la gente comune.