Ornella Vanoni esalta Vasco Rossi, stima Emma e boccia Amore e Capoeira di Giusy Ferreri: “Non sa che c… dice”

Ornella Vanoni demolisce Amore e Capoeira di Giusy Ferreri e commenta, come sempre senza filtri, il panorama musicale italiano

ornella vanoni a l'intervista

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Amore e Capoeira di Giusy Ferreri è stato il tormentone estivo per eccellenza, ma tra i suoi ascoltatori entusiasti non si annovera certo Ornella Vanoni. La sua schiettezza e l’assoluta mancanza di filtri sono talmente rinomate da esserle valse una strepitosa imitazione da parte di Virginia Raffaele. E in effetti la diva rossa della canzone italiana, reduce da un’apprezzatissima partecipazione al Festival di Sanremo all’inizio di quest’anno, conferma ogni volta di non avere peli sulla lingua.

In una lunga intervista a Rolling Stone, in occasione della ristampa dell’album Argilla, la Vanoni ha commentato a tutto campo il panorama della musica italiana, con pareri taglienti e decisi.

Ad esempio, ha elogiato Vasco Rossi e Gianna Nannini perché unici simboli del rock made in Italy, oltre ad un genio iperversatile come Lucio Dalla che avrebbe potuto spaziare tra i generi con enorme abilità.

Il rock in Italia non esiste. Solo Vasco è rock, perché ha avuto anche una vita rock. Il vero rock lo fa lui. Poi viene Gianna Nannini. E poi, per me, in Italia, il rock finisce lì. Lucio Dalla poteva fare qualsiasi cosa: rock, blues, tutto quanto. Aveva questa vocalità e capacità musicale di cambiare. Però poi si ferma lì. Non c’è più il rock.

La Vanoni ha poi smontato alcuni dei tormentoni dell’estate, da Non ti dico no di Loredana Berté coi Boomdabash che “assomiglia molto a E la Luna bussò, un reggae” alla hit da primato in classifica Amore e Capoeira di Takagi & Ketra con Giusy Ferreri. Un brano senza senso per la Vanoni, che non esita a demolirlo nonostante l’enorme successo commerciale.

Amore, capoeira, la favela, non sa neanche cosa cazzo dice. Comunque ha avuto successo, buon per loro.

Nulla contro il pop disimpegnato, spiega la Vanoni, che può essere piacevolissimo e intelligente e di cui ci sono esempi pregevoli nella storia della musica italiana.

Si può anche fare una canzone gioiosa, come Quattro amici al bar. Quella è intelligente però, è la storia dei ragazzi dell’epoca di Paoli. La canzone di Gino ha avuto successo, molto successo. Era un brano allegro, ripetitivo, che prende – ha venduto un milione di dischi – ma con un testo che piace.

Tra i nuovi cantautori, però, promuove Tiziano Ferro e Fabrizio Moro, mentre degli interpreti usciti dai talent apprezza Emma perché “ha una bella voce“, anche se crede che ormai i talent siano solo una fabbrica di fenomeni temporanei destinati a bruciarsi col passare delle edizioni.