Audio e testo di Quelli che restano di Elisa feat. Francesco De Gregori, nuovo singolo prima dell’album

Quelli che restano è il nuovo singolo di Elisa feat. Francesco De Gregori prima del nuovo disco di inediti.

Singolo di Elisa feat. Francesco De Gregori

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Il nuovo singolo di Elisa feat. Francesco De Gregori è Quelli che restano. Il Principe torna quindi a duettare con una voce femminile a 17 anni dalla prova di studio con Fiorella Mannoia, con la quale – per la prima volta – prestò la sua arte interpretativa a un brano scritto da un altro autore.

Il brano guarda indietro di 20 anni e ripercorre tutti i tratti fondamentali della carriera dell’artista friulana, che un anno fa ha festeggiato all’Arena di Verona alla presenza di numerosi artisti tra cui Francesco De Gregori, con il quale ha duettato in Buonanotte Fiorellino.

Il singolo va ad anticipare il prossimo disco di inediti di Elisa che arriverà prossimamente, con ogni probabilità già a partire dal mese di ottobre. Il suo nuovo capitolo discografico rappresenta il seguito naturale di ON, che aveva voluto anticipare con il rilascio di No Hero per un rapido ritorno all’inglese.

In attesa di nuovi brani, Elisa ha anche rilasciato Will we be strangers, che ha destinato alle sole piattaforme digitali a partire dal mese di aprile. Il brano era stato presentato in anteprima durante uno dei concerti a Londra, inserito nell’ambito del tour europeo che ha tenuto in primavera.

In attesa del video ufficiale, ecco testo e audio di Quelli che restano di Elisa in duetto con Francesco De Gregori.

DE GREGORI
È che mi chiedevo se la più grande fatica è riuscire a non far niente
A lasciare tutto com’è fare quello che ti viene e non andare dietro la gente
È che mi perdevo dietro a chissà quale magia quale grande canzone in un cumulo di pietre
Sassi più o meno preziosi e qualche ricordo importante che si sente sempre

ELISA
È che mi lasciavo trascinare in giro dalla tristezza quella che ti frega e ti prende le gambe
Che ti punta i piedi in quella direzione opposta così lontana dal presente
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano

DE GREGORI
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali

ELISA
È che mi voltavo a guardare indietro e indietro ormai per me non c’era niente
Avevo capito le regole del gioco e ne volevo un altro uno da prendere più seriamente

DE GREGORI
È che mi perdevo dietro chissà quale follia quale grande intuizione tra piatti sporchi e faccende
Tra occhi più o meno distanti e qualche ricordo importante che si sente sempre
Ma noi siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li tolgono e con l’acceleratore fino in fondo le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici degli animali
E più di una volta e più di un pensiero è stato così brutto da non dirlo a nessuno

ELISA
Più di una volta sei andato avanti dritto dritto sparato contro un muro
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno

INSIEME
Ma ti sei fatto ancora più male aspettando qualcuno
Siamo quelli che restano in piedi e barcollano su tacchi che ballano
E gli occhiali li perdono e sulle autostrade così belle le vite che sfrecciano
E vai e vai che presto i giorni si allungano e avremo sogni come fari
Avremo gli occhi vigili e attenti e selvatici e selvatici selvatici
Siamo quelli che guardano una precisa stella in mezzo a milioni
Quelli che di notte luci spente e finestre chiuse non se ne vanno da sotto i portoni
Quelli che anche voi chissà quante volte ci avete preso per dei coglioni
Ma quanto siete stanchi e senza neanche una voglia
Siamo noi quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare
Quei pazzi che venite a cercare