Lo scandalo degli smartphone Huawei e dei punteggi benchmark truccati, di cui abbiamo esaminato gli ultimi sviluppi nella giornata di ieri, sembrerebbe aver partorito un risvolto positivo per gli utenti, ossia l’accesso al performance mode, pronto ad aumentare (in maniera esponenziale) le prestazioni device, almeno in specifici momenti.
Per chi si fosse perso le puntate precedenti, la notizia della settimana è stata quella dello smascheramento dell’abitudine per gli smartphone Huawei (e dunque Honor) di riconoscere l’esecuzione di un software di test benchmark e come diretta conseguenza, attivare un “performance mode” ossia una modalità potenziata in grado di far balzare in avanti i risultati delle verifiche e mettere in primo piano i device del produttore rispetto a quelli della concorrenza. L’ammissione del brand in merito alla pratica non è tardata a mancare e ora l’aspetto positivo della vicenda è che ben presto gli utenti finali potrebbero essere in grado di attivare in autonomia proprio la specifica funzione.
Come ci conferma anche GizChina, Huawei farà il grande passo e consentirà ad una buona fetta di utenti di accedere alla modalità performance. La novità di certo sarà garantita, almeno in un primo momento, solo ai possessori dei device di punta dell’azienda, di certo i Huawei P20 e i Huawei Mate 10 protagonisti proprio dello scandalo dei giorni scorsi. Per i dispositivi di fascia media e magari entry level, al contrario, è impossibile dare per certo ci sia l’integrazione specifica.
Il performance mode su smartphone Huawei potrà di certo far volare le prestazioni dei device ma di certo a discapito della batteria. L’autonomia di certo subirà un brusco calo nei momenti in cui la funzione nuova di zecca sarà integrata vista la spinta al massimo della CPU per velocizzare operazioni e mettere il turbo al telefono tutto. Insomma, una volta integrata la feature, sarà meglio utilizzarla con parsimonia, a meno che la ricarica continua del device sia un non problema.