Un video di Beyoncé al Colosseo aperto di notte, la conferma della richiesta e le motivazioni del rifiuto

L'ente che gestisce il monumento spiega di aver ricevuto la richiesta per le riprese di un video di Beyoncé al Colosseo di notte, ma di averla dovuta rifiutare

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I rumors circolati in questi giorni sull’intenzione di girare un video di Beyoncé al Colosseo richiedendone l’apertura di notte per l’occasione sono stati confermati da una nota del Parco Archeologico del Colosseo, l’ente che gestisce il monumento.

La richiesta di effettuare riprese all’interno dell’anfiteatro c’è stata, da parte del tour operator che produce i live di Beyoncé, ma non è stata presentata nei tempi corretti, per questo non è stata accettata.

Come si legge nella nota divulgata alla stampa dall’ente capitolino, la richiesta è pervenuta negli uffici competenti il 26 giugno scorso, ma senza l’indicazione che a girare il video negli spazi dell’anfiteatro sarebbe stata Beyoncé (dettaglio poi rivelato dall’agenzia richiedente solo il 2 luglio).

Il documento parla di una richiesta di “apertura notturna del Colosseo per girare un video musicale nei giorni 7, 9, 10 luglio per conto di una società discografica di livello mondiale di cui non veniva precisato il nome“. Dunque Beyoncé avrebbe voluto girare uno dei visual del prossimo album, il successore di Lemonade, tra una tappa e l’altra dei due concerti italiani dell’On The Run Tour II, lo show congiunto col marito Jay-Z che ha fatto tappa il 6 luglio a Milano e l’8 luglio a Roma.

Ad impedire la concessione degli spazi è stato il fatto che “nelle date indicate nella richiesta da parte dell’agenzia il monumento risultava utilizzato per riprese televisive da tempo programmate“, quelle del nuovo programma di Alberto Angela di cui tanto si è parlato in questi giorni, oltre ad ospitare altre iniziative di valorizzazione del Parco del Colosseo.

L’ente spiega dunque di aver rifiutato la richiesta solo perché “in considerazione della complessità del monumento e della visibilità internazionale, l’iter doveva prevedere la presentazione con congruo anticipo di un progetto dettagliato in linea con le politiche culturali del Parco“.

Ma c’è anche dell’altro: oltre al canone richiesto per la concessione ad usufruire degli spazi archeologici che ammonta a 250.000 euro nello specifico per il Colosseo, il regolamento prevede “necessariamente l’individuazione di una causa benefica a cui devolvere ulteriori fondi specifici, con modalità da concordare“. Dettaglio che non dovrebbe essere un problema per Beyoncé, che con la sua Fondazione BeyGood è attivissima in diverse iniziative benefiche nel mondo.

Insomma, non è da escludere che, in seguito ad una richiesta presentata con tutti i crismi, la concessione per girare scene di un nuovo video di Beyoncé al Colosseo non possa essere ottenuta dalla cantante (appena tornata in Italia per una vacanza in costiera amalfitana) nelle prossime settimane.