Ritiro prosciutto cotto Fiorucci per listeria: prodotto e lotto coinvolto, cosa fare se è in casa

Operazione precauzionale ma necessaria: dopo il caso Findus un altro ritiro

prosciutto cotto Fiorucci

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Il ritiro del prosciutto cotto Fiorucci fa partire un nuovo richiamo da parte del Ministero della Salute italiano. Uno specifico lotto di un prodotto dell’azienda  ‘Cesare Fiorucci’ potrebbe presentare il rischio listeria. L’operazione ha carettere cautelativo ma di fatto l’alimento non dovrà essere né venduto né consumato, secondo la nota ufficiale presente proprio sul sito del Ministero.

Il rischio listeria ha già riguardato il minestrone Findus e quello Freshona in vendita da LIDL ma se nel caso dei surgelati poteva ritenersi meno grave per via della necessaria cottura dell’alimento, ora il pericolo risulta più concreto. Il ritiro del prosciutto cotto Fiorucci riguarda più nello specifico il prodotto già imbustato ‘Prosciutto cotto Quanto basta” nella confezione per  due persone da 90 grammi. Il lotto di produzione è il numero 8278001840 con scadenza il 5 agosto 2018.

Cosa fare se si ha a casa (in frigo) una confezione di prosciutto cotto Fiorucci? Assolutamente l’alimento non andrà consumato e la confezione riportata al punto vendita dove è stata acquistata. Per quanto il rito è stato precauzionale, come pure accennato, trattandosi di alimento assunto “crudo” i possibili effetti negativi sulla salute potrebbero non essere trascurabili.

Le indagini del Ministero della Salute su possibili cibi rischiosi continuano a seguito del focolaio di listeriosi presente in tutta Europa da qualche anno. Il pericolo non è certo da sottovalutare visto che dal 2015 si sono registrati ben 7 casi di infezioni da batterio  Listeria monocytogenes, purtroppo pure con 9 decessi. Le azioni di sicurezza alimentare in casi del genere vanno di certo effettuate di concerto con altri paesi e dunque secondo criteri sovranazionali. I tanti alimenti importati e esportati tra paesi più o meno vicini, con la catena di produzione di alimenti dislocata pure in zone geograficamente distanti (come nel caso del minestrone Findus) rendono necessari controlli davvero serrati. Speriamo si tratti dell’ultimo ritiro di questo genere.

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