Ericsson conquista la rete unica Wind Tre a danno di ZTE: lavori procederanno velocemente?

Ad Ericsson il 60% dei lavori per l'infrastruttura del segnale unico, ZTE colpita duramente

rete unica Wind Tre

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Ne abbiamo l’ufficialità o quasi: la rete unica Wind Tre passa in buona parte dalle mani di ZTE a quelle di Ericsson. Il ban partito dagli Stati Uniti per il rifornimento di apparecchiature alla società cinese è oramai cosa conclamata e con questo grave handicap era impensabile che la stessa società potesse affrontare appunto l’era di riammodernamento e ampliamento dell’infrastruttura dell’operatore unico. La palla passa ora alla società svedese, come avevamo pure anticipato ai nostri lettori circa due settimane fa.

La notizia scoop per il mercato delle telecomunicazioni in Italia  giunge niente meno che da Bloomberg. Il passaggio di consegne per i lavori della rete unica Wind Tre da ZTE e Ericsson sarebbe già avvenuto nel mese scorso di giugno. L’accordo sarebbe pluriennale e riguarderebbe il 60% dei lavori complessivi pianificati proprio per garantire un potenziato segnale unico dei due vettori prima divisi. Ne consegue che il restante 40% delle attività dovrebbero restare a ZTE (almeno sembrerebbe) ma il nuovo assetto avrebbe degli effetti devastanti proprio sulla società cinese, con una perdita per quest’ultima pari a circa 700 milioni di dollari.

Per la rete unica Wind Tre, la partnership con ZTE era stata individuata ben due anni fa e tutto sarebbe filato liscio per il meglio se, nel frattempo, dagli USA non fosse giunto il divieto di rifornimento di componenti tecnologiche alla società da parte di tutte le aziende statunitensi per ben 7 anni. Niente ha potuto lo stesso presidente Trump e si è imposta una linea di condotta molto severa per l’intervento del Congresso americano.

Ridefiniti i compiti e le responsabilità per la rete unica Wind Tre, ora possiamo sperare in una velocizzazione dell’implementazione del segnale appunto unico? Nonostante gli interventi per le infrastrutture siano partiti nel 2017, ancora oggi è possibile contare su un’infrastruttura molto parziale che interessa solo poche città distribuite sulla nostra penisola. Sgaremo a vedere se l’ultima novità comporterà anche un’accelerazione dei lavori.