Continuano a tenere qui in Italia le tanto discusse rimodulazioni TIM e Wind. A distanza di pochi giorni dagli aggiornamenti relativi al secondo operatore, come vi abbiamo riportato prontamente tramite il nostro articolo, giungono da Altroconsumo alcune obiezioni che potrebbero aumentare le discussioni in merito alle scelte dei singoli operatori. Anche dal punto di vista comunicativo considerando quando è stato annunciato ai rispettivi clienti da un po’ di tempo a questa parte.
Importante in questo frangente distinguere i singoli casi, concentrandoci in prima istanza sulle rimodulazioni TIM. Da cosa nasce la nuova protesta di Altroconsumo? Fondamentalmente si afferma che l’operatore sta comunicando un aumento tariffario che in realtà viene mascherato ad arte da una diminuzione di prezzo. Si ritiene inoltre che non sarebbero state seguite alcune disposizioni cautelari di AGCM relativamente alla sospensione dell’incremento tariffario concordato dell’8,6%. Insomma, ancora diversi nodi da sciogliere in questi giorni, nonostante il peggio sembrasse ormai superato.
Relativamente alle rimodulazioni Wind, invece, il discorso verte sulla presunta omissione nella comunicazione ufficiale del diritto di recesso che potrà essere sfruttato dal consumatore, che ovviamente viene contemplata dal Codice del consumo, oltre ovviamente dal Codice delle comunicazioni elettroniche. Come avvenuto obiettivamente anche in altre circostanze, sembrerebbe che venga comunicata solo la variazione del costo precedentemente annunciato, passando da +8,6% a +8,3%. Insomma, si pone l’accento solo sulla diminuzione della spesa annuale.
Insomma, sarà interessante capire come si svilupperanno le cose nelle prossime settimane, perché quella di Altroconsumo ad oggi è una semplice denuncia riguardante le rimodulazioni TIM e Wind. Ora la palla passa alle autorità che dovranno valutare il comportamento dei singoli operatori, per poi prendere una decisione in merito ad eventuali sanzioni. Che ne pensate? Siete favorevoli o contrari a questo nuovo filone?