Emma Marrone sul flop di Essere qui ad Amici (video): “Il mio disco più bello non vende: in Italia pronti a pugnalarti”

Ad Amici lo sfogo di Emma Marrone sul flop di Essere qui, il suo album più personale ma meno venduto in classifica: "Non ha fatto i numeri che ci si aspettava"


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L’ammissione di Emma Marrone sul flop di Essere qui durante il serale di Amici di Maria De Filippi del 28 aprile ha spiazzato tutti: in quello che era partito come un discorso a sostegno del ballerino Bryan, in crisi dopo le difficoltà delle ultime settimane, la cantante salentina si è sfogata parlando apertamente dei risultati non brillanti del suo ultimo album in studio.

Pubblicato a gennaio scorso, anticipato dal singolo L’isola, Essere qui ha debuttato in seconda posizione in Fimi, ma è rapidamente uscito dalla top10, con grande sorpresa visto il seguito di cui gode la cantante e la massiccia promozione per l’album, recentemente presentato anche a Tokyo e Las Vegas. Al momento Essere qui ha conquistato il disco d’oro per 25mila copie vendute, decisamente un risultato magro rispetto ai precedenti e non all’altezza delle aspettative di Universal.

Ospite al quarto serale di Amici per duettare con la squadra Bianca, Emma Marrone non si è nascosta e ha ammesso che si sarebbe aspettata molto di più per quello che ritiene essere il lavoro più personale e impegnativo della sua carriera: Essere qui è il disco in cui la Marrone si è cimentata maggiormente rispetto al passato nelle vesti di cantautrice e musicista, eppure sembra non aver fatto presa sul pubblico come i precedenti. Già il singolo apripista L’isola, con la ricerca di sonorità diverse dalle melodie pop-rock dei precedenti due lavori (Schiena e Adesso), aveva diviso il pubblico tra entusiasti e delusi e l’album sembra aver sortito lo stesso effetto.

Queste le parole di Emma Marrone sul flop di Essere qui ad Amici, culminato in un’esortazione ai concorrenti a non farsi scalfire dalle critiche, soprattutto quando tutto sembra andare in verso contrario rispetto ai propri desiderata.

Qualche mese fa è uscito il mio disco, il più importante della mia carriera, ci ho lavorato due anni, senza pensare al resto del mondo: la cosa più importante era fare quel disco a modo mio, a 34 anni mi sono presa il coraggio e la volontà di fare questo mestiere con coerenza e verità. Mi aspettavo grandi cose da questo disco perché è il più bello ed importante per me, eppure non ha raggiunto i numeri che tutti si aspettavano da subito: viviamo in un Paese in cui se non vendi non vali e questa è una cosa molto brutta, non per me, ma per l’arte in generale e per tutti. È facile fare questo mestiere quando tutti vi portano in alto, è molto più difficile farlo quando vi buttano giù e il vostro fianco è scoperto e tutti vogliono infilzare l’ultima lama. Non dovete permetterlo, è lì che dovete dimostrare di essere veri artisti, sfoggiare il sorriso migliore. La gente non aspetta altro da voi che vedervi crollare. Invece la fine non arriva mai, il nostro mestiere è quello di trasformare le cose brutte in bellezza, anche quando tutto sta crollando, quando tutti vi dicono che state fallendo perché non siete ai vertici delle classifiche o non vendete dischi e biglietti. Si è artisti non solo quando le cose vanno bene, la risposta deve essere sorridere sempre, perché state facendo la cosa più bella del mondo, provare a realizzare un sogno.