Grey’s Anatomy 14 flop di ascolti con Harper Avery come Weinstein e Trump, il finale sarà “uno dei migliori”?

Calano gli ascolti di Grey's Anatomy 14 con gli episodi sul caso Harper Avery che sublima i casi Weinstein e Trump, in attesa del finale di stagione


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Quello di Grey’s Anatomy 14 sarà “uno dei migliori finali di stagione di questa serie”, ha promesso Kevin McKidd, attore e regista del medical drama che dalla quinta stagione interpreta il dottor Owen Hunt. Eppure questa stagione sembra non convincere gli spettatori: nelle ultime settimane la messa in onda su ABC ha fatto registrare un vistoso calo di ascolti, con i dati precipitati a 6.5 milioni di telespettatori (1.4 di ratings sul target 18-49 anni) per l’episodio 14×21, il peggiore risultato di stagione in calo del 30% rispetto alla settimana precedente (6,93 milioni di spettatori e 1.7 di ratings).

L’interesse del pubblico per la storyline più duratura di questa stagione, quella che lega tutti i personaggi al concorso per l’innovazione chirurgica bandito dal Grey Sloan Memorial Hospital grazie alla donazione anonima di Jackson, non ha evidentemente fatto presa sul pubblico: i mini-fegati di Meredith, la vaginoplastica di Jackson e le altre pionieristiche tecniche chirurgiche proposte nell’ambito del contest hanno occupato la trama per settimane, fino a farla sfociare nella scoperta che l’illustre chirurgo Harper Avery, che ha dato il nome alla Fondazione proprietaria dell’ospedale e di altre 72 strutture negli USA, è stato un predatore sessuale.

Con la smitizzazione di Avery, il cui celebre premio omonimo è stato inseguito per anni da Meredith, Cristina e gli altri medici del Grey Sloan come fosse l’obiettivo professionale della vita, fondamentalmente Grey’s Anatomy ha pagato un (pur meritorio) tributo al politicamente corretto, l’ennesimo di questa stagione, che in ogni episodio sembra prefiggersi lo scopo di imporre una lezione di educazione civica agli spettatori. Stavolta a fare irruzione nella trama sono i casi Weinstein e Trump: le centinaia di denunce di molestie e stupri a carico del primo e le accuse di aver pagato il silenzio di una pornostar sui loro rapporti sessuali per il secondo, vengono sublimate in Grey’s Anatomy nella ricostruzione del passato di Avery. Molestatore di decine di donne cui ha distrutto la carriera, pagandole perché preferissero tacere piuttosto che denunciare, il nonno di Jackson si è trasformato da mito della medicina a maniaco sessuale in pochi episodi con uno scandalo diventato ormai di dominio pubblico, portando al centro della scena il tema della discriminazione e della violenza sulle donne nel mondo del lavoro.

È il risultato di duemila anni di patriarcato” lamenta Jackson di fronte alla difficoltà di salvare la Fondazione Avery e i suoi tanti ospedali senza fare per l’ennesima volta del male ad una donna, sua madre Catherine, decisa ad assumersi le colpe dei casi che ha insabbiato negli anni per salvare la famiglia, gli affari e il buon nome degli Avery.

Gli ascolti non stanno premiando questa svolta socialmente impegnata di Grey’s Anatomy 14, che in questa stagione ha dedicato episodi tematici alla violenza sulle donne, alle discriminazioni contro le minoranze etniche, alla questione immigrazione e Dreamers negli Stati Uniti. Un lavoro meritorio, politicamente impegnato, ma probabilmente eccessivamente didascalico, che è risultato per questo freddo e poco coinvolgente, penalizzando l’aspetto drammatico della serie a fronte della necessità di trasmettere un messaggio socialmente utile.

Al finale di stagione, l’episodio 14×24 col matrimonio di Alex e Jo e gli addii ai personaggi di April Kepner e Arizona Robbins, sarà dunque riservato il compito di risollevare la curva dell’auditel di questa stagione, che ha subito una flessione in questa seconda parte pur riuscendo a strappare l’ennesimo rinnovo da parte di ABC: dopo il finale del 18 maggio, infatti, Grey’s Anatomy tornerà in onda a settembre prossimo con la quindicesima stagione sulla stessa rete (a novembre in Italia su FoxLife).

https://youtu.be/YQ8uQ9WQePQ