Addii e adozioni in Grey’s Anatomy 14×19, l’episodio sui Dreamers cita Cristina Yang e bacchetta Tump

Recensione di Grey's Anatomy 14x19, ancora un episodio socialmente impegnato per il medical drama


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Con Grey’s Anatomy 14×19 si prosegue sul filone della responsabilità sociale. Questa stagione di Grey’s Anatomy ha avuto diversi episodi ricchi di messaggi socialmente utili, tanto da connotarla come una delle edizioni più “politiche” in senso stretto del medical drama, una di quelle in cui le questioni dei diritti (delle donne, dei transessuali, degli immigrati, delle minoranze in genere) sono entrate prepotentemente nella trama della serie, talvolta diventando preponderanti.

Dopo gli episodi sul dramma degli abusi domestici, quello sui diritti dei trans e quello dedicato al problema della violenza della polizia contro i giovani di colore, anche l’episodio 14×19 si è rivelato un manifesto politico, mirato evidentemente contro le politiche dell’attuale amministrazione Trump. D’altronde Shonda Rhimes l’aveva promesso (“Darò voce di chi non ce l’ha“) subito dopo l’elezione a sorpresa del magnate alla guida della Casa Bianca, con la cocente sconfitta della Clinton sostenuta da tutta ShondaLand al completo.

Stavolta protagonisti del messaggio sociale di Grey’s Anatomy sono i diritti dei Dreamers, persone approdate clandestinamente negli Usa da piccoli e cresciuti nel Paese. Si tratta di circa 800mila persone che la precedente amministrazione Obama ha provato ad integrare con una serie di misure tra cui permessi di soggiorno e di lavoro contenute nel programma Deferred action for childhood arrivals (Daca), ora cancellato da Trump.

Nell’episodio 14×19 il tema è trattato con l’arrivo di un agente dell’Immigrazione che cerca Sam Bello: si scopre così che la specializzanda, storica fiamma di Andrew con cui ha avuto una relazione turbolenta ai limiti dello stalking e della violenza, è arrivata negli Stati Uniti da El Salvador da piccola, è cresciuta da americana senza mai tornare a casa, eppure rischia di dover abbandonare il Paese e di conseguenza la sua specializzazione in chirurgia (che non sarebbe riconosciuta nel Paese in cui verrebbe espatriata) per una semplice effrazione stradale.

La giovane dottoressa racconta così tutta l’angoscia di chi ha sempre vissuto da clandestino in un paese che pure è il solo che riconosca come casa sua. Tutto l’ospedale fa quadrato intorno a lei, dimostrando come al Grey Sloan viga un senso di comunità che protegge i suoi medici e specializzandi, ma anche come la società americana sia molto più inclusiva e aperta rispetto a chi la governa. Perfino la figura dell’agente Fields serve a dimostrare quanto il tema della caccia all’immigrato sia malvisto anche dall’autorità costituita, visto che il poliziotto si lamenta di non poter essere l’eroico sceriffo da serie tv che sognava di diventare, visto che il suo ruolo si è ridotto a “picchettare le scuole, denunciare i dottori: non so più cosa stiamo facendo“.

La vicenda si conclude in modo troppo inverosimile e approssimativo, accarezzando la nostalgia del pubblico per uno dei personaggi più amati di Grey’s Anatomy, Cristina Yang: è lei da Zurigo ad erogare una borsa di studio per permettere alla Bello di continuare la sua specializzazione nel suo istituto in Svizzera così da non dover rinunciare a quanto fatto finora per diventare medico. La storia di Sam e Andrew, raccontata a spizzichi e bocconi dall’inizio di questa stagione, si conclude così, con la partenza di lei e un addio che non chiarisce quale sia stata davvero la natura della loro relazione (un grande amore o un rapporto malato?).

L’impegno sociale di Grey’s Anatomy, che talvolta rischia di oscurare le storyline principali del medical, è certamente lodevole. L’unica critica che si possa muovere a questa svolta è che i temi sono trattati a volte in modo troppo semplicistico, come un compitino da svolgere in modo didascalico per portare a casa un buon voto in termini di responsabilità (era già avvenuto con quello dedicato alla violenza sulle donne).

Piccoli ma significativi passi in avanti in quest’episodio sul fronte della trama orizzontale ci sono stati: Arizona ha fatto progressi nel suo studio sulla riduzione del tasso di mortalità materna ideando un carrello di emergenza portatile che può aiutare ad affrontare meglio le emergenze, Alex e Jo si preparano al loro matrimonio con la scelta della specializzanda di prendere il cognome Karev una volta sposati, Owen si decide ad avviare le pratiche per l’adozione di un bambino dopo aver assistito Matthew e sua figlia. Infine Jackson e Maggie superano le rispettive resistenze decidendo di vivere la loro storia nonostante le reciproche diffidenze nell’intraprendere una nuova relazione. Proprio Jackson sarà al centro del nuovo episodio, visto che la sua scelta di aiutare Amelia nella sua ricerca interferendo con le questioni legali della Fondazione Avery, proprietaria dell’ospedale, preoccupa sua madre Catherine al punto da farle temere la rovina.

Ecco il promo e la trama di Grey’s Anatomy 14×20.

Durante le presentazioni del Grey Sloan Surgical Innovation Prototypes Day, Arizona condivide alcuni biscotti portati da un paziente riconoscente che, a sua insaputa, contiene un ingrediente speciale. Nel frattempo, Catherine rivela alcuni dettagli scioccanti a Jackson sul passato di suo nonno; e Jo interviene a metà operazione in un importante intervento chirurgico dopo che Bailey e Meredith sono fuori combattimento.