Bufala bimba ritrovata in campo rom in Grecia: perché non condividere la foto

Una fake news anacronistica smascherata con una ricerca sulla foto che l'accompagna: l'origine nel 2013

bufala Riccardo Capriccioli

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Esaminiamo la nuova bufala bimba ritrovata in campo rom in Grecia che in queste ore  e giorni sta girando moltissimo su Facebook ma anche su WhatsApp, corredata da una foto di una piccola di 4 anni bionda e con occhi chiarissimi, dagli evidenti tratti dell’Europa del Nord ma non certo mediterranei. Non c’è alcun pericolo attuale relativo alla minore, lo sappiamo con certezza, dopo un’attenta attività di debunking della fake news.

La foto che si accompagna alla bufala in circolazione e che preferiamo non riportare per non contribuire ulteriormente alla sua diffusione, mostra una bambina quasi in pianto con lunghe trecce bionde e mani sporche. Normale come l’immagine colpisca subito e spinga alla condivisione massima per aumentare le segnalazioni relative ad un rapimento avvenuto in un campo rom in Grecia. Ma in realtà esaminando proprio la foto , abbiamo chiarito, senza ombra di dubbio, che la notizia in questione non è per nulla attuale, ma risale addirittura a 5 anni fa.

La bufala bimba della  ritrovata in campo  rom è tale al momento perché utilizzando semplicemente lo strumento della ricerca inversa delle immagini di Google, apprendiamo come questa risalga al lontano 2013 e sia stata diffusa in prima battuta da diversi siti polacchi in cui si parlava proprio di un presunto caso di rapimento di una bimba da parte di due coniugi residenti in un campo rom in Grecia. La storia riportata in alcuni blog all’epoca è identica a quella che sta circolando in queste ore, con i due adulti arretastati con l’accusa di rapimento appunto e la polizia greca impegnata nelle verifiche del DNA per smascherare i finti genitori.

Dunque è chiaro che al momento di questa pubblicazione nessuna bimba ritrovata in campo rom in Grecia necessita della nostra opera di diffusione social, visto che i fatti in questione risalirebbero a molti anni fa. Meglio non contribuire a quella che potremmo definire bufala anacronistica.

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