In Grey’s Anatomy 14×17 la magia dell’incontro di Meredith e Nick e il disagio dell’addio tra Teddy e Owen (recensione e promo 14×18)

Da Meredith e Nick a Owen e Teddy una svolta per almeno tre personaggi in Grey's Anatomy 14x17


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Due importanti guest star e tre filoni del racconto hanno fatto di Grey’s Anatomy 14×17 un episodio di gran lunga più interessante dei precedenti di questa seconda parte di stagione.

L’episodio diretto da Kevin McKidd si è rivelato determinante per almeno tre protagonisti, ciascuno a suo modo: le vite di Meredith, April ed Owen potrebbero non essere più le stesse dopo gli incontri realizzati in One Day Like This.

L’atteso arrivo di Scott Speedman nel cast non ha deluso le aspettative: il trapiantologo che passa dal Grey Sloan Memorial Hospital per prelevare un fegato e finisce per diventare paziente della Grey è la novità più significativa dal punto di vista sentimentale per la protagonista da molti episodi a questa parte. Per la prima volta dall’addio a Nathan (ma lei fa risalire l’ultimo palpito del cuore perfino alla morte di Derek), la Grey ritrova il gusto di farsi corteggiare e corteggiare a sua volta, di conoscere qualcuno per cui prova un sincero per quanto embrionale interesse e compiacersene senza sentirsi in colpa.

Nick Marsh apparentemente è l’uomo perfetto: chirurgo di fama mondiale, scapolo, zio di una nipote che ha adottato per salvarla da una madre incapace di prendersene cura, piacente e ironico, che ha sperimentato la sofferenza ma la affronta con speranza nel futuro, il ritratto della persona perfetta per la Grey. Le confidenze sulla comune passione per la chirurgia, sul “piano B” delle rispettive vite (Meredith confida addirittura di sognare la Sardegna degli ultracentenari come eventuale via di fuga, con l’Italia che si fa sempre più presente in questa stagione), la condivisione di esperienze terribili come la perdita della madre e le responsabilità di crescere qualcuno, figli o nipote che siano, hanno posto più basi tra i due nonostante il rapporto medico-paziente di quanto avrebbe fatto un comune primo appuntamento romantico.

Sono bastate poche scene per comunicare al pubblico che c’è più chimica tra loro di quanta Meredith non ne abbia avuta con Nathan in tre stagioni, per quanto Riggs fosse probabilmente più affascinante, complicato e magnetico del nuovo arrivato. Il quale, in quanto nuovo arrivato, non ha ancora dispiegato tutto il suo potenziale: l’eventuale prosecuzione di questa storyline sarà il fulcro dell’ultima parte di stagione per la Grey. Una sorta di rinascita per Meredith è quella che lascia intravedere anche l’ultima scena, che richiama la seconda stagione (2×05) e quella “ragazza in un bar” come lei stessa amava definirsi all’epoca del suo incontro con Derek. Il frame che chiude l’episodio potrebbe voler indicare che finalmente ci siamo, stavolta la Grey è pronta ad aprire il suo cuore a qualcuno come fece all’epoca con McDreamy. E il dottor Marsh sembra la persona ideale con cui tornare ad aprirsi all’amore. Anche se in Grey’s Anatomy le cose semplici non esistono e la facilità con cui questa storyline è stata impostata lascia presagire che la strada verso la felicità potrebbe essere costellata di sorprese non tutte positive.

Se per Meredith finalmente sembra aprirsi uno spiraglio di felicità, l’opposto accade per Owen: partito in tutta fretta per la Germania, raggiunge Teddy con una dichiarazione d’amore che sa di improvvisato e posticcio, per poi lanciarsi in progetti di vita con lei tra ricordi del comune passato in Iraq e proposte di un futuro insieme. Ma ci vorrà poco perché Teddy capisca che quella scelta apparentemente così radicale e convinta è maturata solo poche ore prima quando Owen era appena uscito dal letto dell’ex moglie Amelia e proprio da quest’ultima è stato spinto a raggiungerla per vivere finalmente la loro storia dopo un decennio di sentimenti sopiti. Quel che appare chiaro da quest’episodio, anche qualora Teddy e Owen dovessero finire insieme nei prossimi capitoli del medical drama, è che il loro sentimento a metà tra amore, amicizia e fratellanza non può diventare il tappabuchi delle vite di entrambi. A meno di non accettare una soluzione così triste.

Il tempo di Owen e Teddy è passato, lei ha tutte le ragioni per sentirsi la ruota di scorta e il premio di consolazione di un Owen che ha evidentemente dei problemi a stare da solo, che si lancia nelle relazioni come un adolescente per poi scoprire che non funzionano. Questo personaggio maschile che è stato uno dei migliori mai apparsi in Grey’s Anatomy è stato trasformato negli anni nella caricatura di se stesso, incapace di evolversi e sempre fermo allo stesso punto condizionato in tutte le sue scelte dalla necessità di avere qualcuno con cui rincorrere il sogno di una famiglia e di un figlio. Sogno che nel caso di Cristina, l’amore della sua vita, valeva la pena di essere rincorso nonostante fosse impossibile da realizzare per i noti motivi, ma che riproposto ciclicamente con tentativi maldestri e infondati diventa ridicolo.

Owen è arrivato su un cavallo bianco (che poi era un’ambulanza) nella quinta stagione, è apparso sin da subito come un personaggio intenso e travagliato, scritto apposta e magistralmente per diventare l’amore della vita di Cristina, ma l’incapacità degli sceneggiatori di trovare in lui una sfaccettatura diversa dall’aspirante padre di famiglia – impedendogli peraltro di diventarlo – lo ha costretto in un loop in cui ogni nuovo tentativo di essere felice sfocia in un disastro perché malamente rincorso. La guest star Kim Raver tornerà per altri episodi, ma anche qualora questa storia dovesse prendere una piega diversa dall’addio che si è consumato in Grey’s Anatomy 14×17 difficilmente troverà una sua dimensione di credibilità, dopo essere stata raccontata in questo modo deludente.

Infine, il terzo filone del racconto dell’episodio è quello dedicato alla crisi di fede di April che nel rabbino suo paziente, condannato a morte da una cura della Bailey rivelatasi inefficace, trova delle risposte che in fondo, da cristiana, conosceva già: non c’è una garanzia di ricompensa nella fede, come non c’è sempre una motivazione nella sofferenza, ed April in fondo lo ha sempre saputo. Nulla di nuovo nel confronto tra la Kepner e l’uomo, che pure sembra riuscire a farle accettare delle verità dolorose venute a galla dopo le dolorose perdite di alcuni pazienti, tra cui la moglie del suo ex fidanzato Matthew dopo il parto.

In quest’episodio la magia del primo incontro di Meredith e Nick ha fatto da contraltare al disagio dell’addio tra Owen e Teddy, mentre la ritrovata consapevolezza di April potrebbe essere la chiave di volta per affrontare la crisi che la dottoressa sta attraversando in questa stagione.

Ecco il promo dell’episodio di Grey’s Anatomy 14×18, dal titolo Hold Back The River.