Rischiano di essere molto pesanti le conseguenze per gli operatori in seguito alle tanto discusse rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre. Come tutti sanno, dopo l’annuncio di 3 Italia giunto lo scorso weekend ormai il quadro è chiaro nel nostro Paese, con il ritorno alla fatturazione mensile da parte delle compagnie telefoniche che ridurrà sì il numero di rinnovi da tredici a dodici, ma senza eliminare il rincaro che si era venuto a creare nei mesi precedenti.
In sostanza, Codacons ha deciso prendere nuove iniziative, perché se la fatturazione a quattro settimane, pur senza toccare le tariffe, aveva generato un aumento dei costi su base annuale pari all’8,6% per gli utenti, il passo indietro manterrà inalterate quelle che a conti fatti restano rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre “nascoste”. Una furbata che all’Ente non è sfuggita, al punto che l’Antitrust ha deciso di dar vita ad un’istruttoria, per vederci chiaro nell’interesse degli utenti stessi.
Staremo a vedere quali saranno gli effetti delle novità trapelate oggi 19 febbraio, ma è chiaro che gli scenari possibili sono sotto un certo punto di vista inaspettati per gli stessi operatori. Il motivo? Qualora l’indagine dovesse far emergere qualche pratica scorretta, a quel punto Codacons si impegnerà a concretizzare una class action all’interno della quale potrebbero essere coinvolti 28 milioni di utenti per quanto concerne il fisso e ben 12 milioni di abbonamenti sul fronte Mobile.
Insomma, ci apprestiamo a vivere settimane di passione a proposito delle rimodulazioni TIM, Vodafone, Wind e Tre, soprattutto considerando l’impegno preso da determinati Enti che proprio non hanno mandato giù l’approccio utilizzato dalle principali compagnie telefoniche in Italia. Cosa dobbiamo aspettarci in questo senso? Ci sarà effettivamente un provvedimento di quelli pesanti? Restate sintonizzati su OptiMagazine per scoprirlo.