Ci sono due categorie di giocatori di Monster Hunter World: quelli che non sanno nulla e quelli che sanno tutto. Per i primi raccomandiamo di leggere il nostro breve excursus sulla serie e sulle generazioni di giochi che ha vissuto negli ultimi dieci anni e più, per tutti gli altri invece facciamo una raccomandazione riguardo questa recensione di Monster Hunter World. Chi scrive conosce la serie ma non ne è stato mai innamorato, a parte i capitoli per PS2. Il motivo? Non ho mai apprezzato i Monster Hunter per le console portatili, semplicemente perché mi è sempre piaciuta di più la caccia ai mostri in casa, magari con uno schermo più grande.
Detto questo, di sicuro in Italia e nel mondo ci sono persone molto più esperte di me del mondo Monster Hunter, ma recensire un gioco non significa solo conoscere la serie a menadito. Significa dare un giudizio sull’esperienza complessiva offerta dal titolo, ora, in questo preciso momento. Ve lo anticipiamo: Monster Hunter World è un qualcosa di unico nell’attuale panorama videoludico. Ma andiamo con ordine.
Monster Hunter World: la storia c’è
Il gioco apre con una premessa: la flotta è approdata sulle spiagge del Nuovo Mondo, con il mistero dei draghi e la loro migrazione: in effetti ci verrà ripetuto spessissimo di essere arrivati in un mondo del tutto nuovo. Ma cos’è davvero Monster Hunter World? Si tratta del nuovo action RPG di casa Capcom che a livello mondiale sta distruggendo ogni record, con già 6 milioni di copie vendute. Questo perché finalmente la saga si slega dai penosi hardware delle console portatili per abbracciare, finalmente, PS4 e Xbox One e quindi permettersi di avere un comparto tecnico all’avanguardia.
Da una parte Monster Hunter World vuole essere un mondo aperto e sfidante per i veterani della saga, dall’altra parte è una sorta di reset per i nuovi giocatori che vogliono approcciarsi per la prima volta alla saga. E ci riesce davvero bene. Non resta che armarsi a puntino e andare a caccia.
La storia, per chi se lo chiede, c’è: l’organizzazione del gioco è fata a missioni, sia in single player che in multiplayer con amici, sarà il giocatore a scegliere l’incedere del gioco. Ma le cut-scene ci sono e anche i personaggi, anche se bisogna dire che non sono caratterizzati a dovere. Si tratta di cacciatori e quello vogliono fare, l’elemento importante qui è la caccia ai mostri in questo incredibile ecosistema.
Il gameplay è estremamente profondo, non si può dire la stessa cosa della storia, adatta perlopiù a un pubblico di giovanissimi (infatti non si vede una goccia di sangue): va bene così, è solo un pretesto per andare a cacciare.
Crea il tuo personaggio
La prima cosa da fare è creare il proprio personaggio in Monster Hunter World tramite il complesso editor del personaggio, anche del feline (sì, è praticamente un gatto su due zampe) che ci accompagnerà durante tutta l’avventura. L’editor è mastodontico, potremmo scegliere davvero di tutto, dalla forma della testa al colore degli occhi, dall’armatura alla corporatura, sia maschile che femminile.
Si scende quindi in campo, nell’incredibile habitat di Monster Hunter World, un mondo aperto ricco di mostri che fanno la loro vita, una catena alimentare ben definita in cui si innestano i cacciatori di mostri. I giocatori sono quindi l’ago della bilancia di un’evoluzione naturale delle cose, in un’organizzazione a missioni dell’incedere in cui si è liberi di girovagare per le mappe e per la città.
Un mondo enorme
Monster Hunter World è un titolo enorme: nelle meccaniche di gioco, nelle possibilità offerte al giocatore, un titolo che può impegnare centinaia di ore di gioco per esse domato. Sono sincero: non ho terminato il titolo, questo dopo 40 ore di gioco. Inutile girarci attorno, questo gioco richiede impegno, ma tutte queste ore sono abbastanza per giudicare le sue meccaniche e la sua bontà. Fondamentalmente il gameplay segue un ciclo: caccia dei mostri, raccolta, crafting, creazioni ed equipaggiamento.
Questo in maniera circolare, mano mano che si avanza i mostri diventano sempre più grandi e forti. Di un’arma poi ci si deve innamorare, ce ne sono tantissime, di tutti i tipi, dagli spadoni alle doppie lame, da quelle a lungo raggio agli spadoni grossi ed estremamente pesanti. Girovagare nella mappa alla ricerca di risorse fa guadagnare poi punti ricerca, punti alchimia e zenny (la valuta el gioco), spendibili in equipaggiamento nelle città.
Dicevamo, Monster Hunter World ha una struttura a missioni. Ci sono quelle principali, quelle secondarie date dai personaggi non giocanti, le taglie se il giocatore compie alcune azioni specifiche ma anche gli eventi: questo rende il gioco potenzialmente infinito. Si può anche craftare facendo una semplice spedizione, solo per il gusto di cacciare. Scelto l’equipaggiamento giusto, fatto un pasto caldo, si può andare a cacciare ed è qui che si capisce come è fatto il combat system.
A differenza degli altri Monster Hunter, in World l’esplorazione e il ritrovamento dei mostri è decisamente più semplificato. Le lucciole verdi guidano il giocatori verso gli indizi, gli oggetti da raccogliere e molto altro. Una scelta sicuramente per i giocatori meno avvezzi a questo mondo. Niente palle pittura come in passato quindi, in mappe che finalmente non sono più divise in zone.
Le missioni si accettano in città dall’assistente o in bacheca, sia single che multiplayer. Sta qui la bellezza del gioco, non c’è interruzione tra le due modalità, che sono davvero fuse e intergrate alla perfezione. Ricordate che questo è un mondo vivo: ogni mostro ora interagisce con l’altro, anche in scontri durissimi, in cui possiamo anche entrare se abbastanza forti. Dagli scontri sin può fuggire, certo, ma diciamo che se non si va ben equipaggiati la morte è praticamente certa.
Com’è il sistema di combattimento
Il sistema di combattimento sicuramente riprende quello dei vecchi capitoli: action, divertente e basato chiaramente sul proprio equipaggiamento, soprattutto dell’arma. Più si va avanti più la cosa si fa complessa: bisognerà scegliere le armi in base al mostro contro cui si combatte, l’affilatura, la grandezza, il danno. Ma anche la progressione del personaggio, è fondamentalmente ripresa dai vecchi capitoli.
Inizialmente, siamo sinceri, sembrano legnosi. Le armi enormi sembrano poco controllabili, i ìl lock dei mostri poco efficace. Nel primo caso è un’impressione sbagliata. Il sistema è bilanciato a dovere e molto complesso, bisognerà scegliere l’arma giusta e l’equipaggiamento giusto, ricordandosi che certi scontri con i mostri sono lunghissimi. Il lock invece davvero per un bel po’ di ore di gioco non l’abbiamo compreso, questo sì che è macchinoso e impreciso alle volte.
Graficamente? Interessante ma con dei limiti
Da una parte i mostri e le ambientazioni, ma anche i personaggi sono graficamente e artisticamente eccelsi. Dall’altra parte i menu di gioco sono enormi e pieni di informazioni, forse anche troppe. Le musiche non vi rimarranno in testa, ma sono piacevoli, stessa cosa anche per il doppiaggio in italiano: decisamente apprezzato. Anche se l’Engine MT Framework funziona a dovere, sinceramente riteniamo che le ambientazioni siano certe volte troppo luminose, forse per sopperire a mancanze grafiche, tra l’altro su PS4 i cali di frame rate ci sono eccome, chiaramente nelle situazioni più confusionarie.
In conclusione Monster Hunter World è un titolo che vi consigliamo assolutamente: gameplay da centinaia di ore, rigiocabilità ai limiti, graficamente piacevole. Non è un’innovazione incredibile ma è un titolo che può bastare e soddisfare per molto, molo tempo.
Pro
- Uno dei giochi più longevi in circolazione
- Giocabilità stellare
Contro
- Tecnicamente non è il migliore
- Ci saremmo aspettati qualche innovazione in più
Piattaforme: PS4, Xbox One (PC a fine anno)