Meredith nei guai in Grey’s Anatomy 14×12, crisi o opportunità? Recensione episodio e promo crossover con Station 19

La recensione dell'episodio Grey's Anatomy 14x12 e il promo del 14x13: nuovo slancio professionale per i medici grazie al concorso in ospedale

Grey's Anatomy 14x12

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Dopo due episodi decisamente drammatici, Grey’s Anatomy 14×12 è tornato al registro leggero e spensierato che gli sceneggiatori avevano promesso al pubblico all’inizio della stagione.

L’intero episodio Harder, Better, Faster, Stronger è stato concentrato sulla vita dell’ospedale, con i medici in tensione per la partecipazione al Grey Sloan Surgical Innovation Contest che mette in palio 5 milioni di euro per il progetto medico vincitore ed altri finanziamenti minori per gli altri cinque progetti che arriveranno in finale al concorso. E proprio l’ammissione al contest tiene tutti sulle corde con un certo entusiasmo, mentre le note drammatiche di quest’episodio sono riservate ai pazienti, come la giovane malata di cancro operata da Amelia ed Alex o il malato di fegato che si spegne prima che Meredith, grazie a Jo, abbia un’intuizione geniale per salvarlo.

Tratto principale dell’episodio è la coralità: tutti i medici sono coinvolti nella corsa alla presentazione dei progetti alla commissione del concorso, riunita da un’esilarante April più esaurita che mai dai suoi problemi personali e dalla responsabilità di gestire il contest. Perfino la Bailey, costretta al riposo forzato dopo l’attacco cardiaco e l’innesto di un bypass, non rinuncia alla partecipazione.

Il contest si rivela un modo per rimettere al centro del medical drama la medicina e raccontarla come fonte di ispirazione, come seme destinato a germogliare e dare frutti che possano trasformarsi in scoperte geniali. Ma anche in quest’episodio, come nei precedenti sulla violenza sulle donne, sul razzismo nelle forze dell’ordine e sulla malasanità, non è mancato un messaggio socialmente impegnato, grazie all’introduzione del personaggio della dottoressa Michelle Velez, transessuale che vuole reinventare la chirurgia della vaginoplastica: le titubanze iniziali di Jackson ad accettare di cimentarsi nel suo progetto servono a far riflettere su quanto ancora la rappresentazione dei transessuali e la comprensione delle loro esigenze, anche dal punto di vista strettamente chirurgico, sia ingabbiata in stereotipi difficili da superare.

Non sono mancati anche momenti dedicati ai sentimenti, come il legame sempre più profondo tra Richard Webber e sua figlia Maggie, rinsaldato dal ricordo della mamma della Pierce, a un anno dalla morte, e dal ritrovarsi in sala da ballo per preparare una sorpresa per il compleanno di Catherine.

Verso il finale, protagonista assoluta dell’episodio diventa Meredith con la sua ansia da prestazione: le aspettative enormi concentrate su di lei dopo la vittoria di un Harper Avery nel 300° episodio non ammettono fallimenti, ma la Grey sembra non avere un’idea da proporre. E quando scatta la scintilla, grazie ad un’intuizione di Jo sulle micromilze sviluppatesi in una paziente e alla perdita di un uomo bisognoso di un fegato nuovo, tutto sembra risolversi col classico colpo di genio. Ma il genio, come ricordato dalla stessa Meredith all’inizio dell’episodio come voce narrante, è solo in minima parte intuizione e in massima parte impegno e studio. E quello che è mancato in questo caso alla Grey è stato proprio lo studio accurato del progetto: solo nel finale, grazie ad Owen, si renderà conto di non avere accesso al brevetto di un polimero (in possesso di un tal dottor Cerrone di Madrid) fondamentale per portare avanti la sua intuizione. Eppure il suo progetto, presentato coinvolgendo anche Jo, è stato approvato: come farà ad implementarlo se non ha i diritti per farlo? Lo sguardo finale sul viso di Meredith potrebbe essere il preludio ad una grande crisi o ad una grande opportunità. E chissà, magari all’apertura di una nuova storyline che insieme all’impegno professionale porterà anche nuovi incontri e passioni nella vita della vedova Shepherd.

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Il contest ha dato nuovo slancio anche agli altri personaggi, su tutti quello di Arizona: per molto tempo relegata a donna single in cerca di avventure, finalmente è tornata ad essere coinvolta in modo totalizzante dal suo lavoro, come ai tempi della specializzazione in chirurgia fetale. Ad ispirarla sono l’amicizia con April e il nuovo interesse amoroso Carina, dalle quali sembra trarre il meglio per la sua carriera, oltre ad una spinta etica fortissima nella scelta di combattere qualcosa di apparentemente fisiologico eppure inaccettabile come la mortalità tra le partorienti.

Ma non per tutti il concorso è stato fonte di entusiasmo: Alex e Amelia non riescono a far ammettere al contest la loro proposta di creare una frequenza speciale per curare con le radiazioni il tumore al cervello della loro giovane paziente Kimmy, attrice e cantante dalla voce angelica che sogna di partecipare ad un musical. Senza finanziamenti per la loro ricerca non potranno curarla, né competere con gli altri medici dal punto di vista professionale. Ciò aprirà la strada al ritorno della guest star Greg Germann nei panni del neurochirurgo Koracik nell’episodio del primo marzo, che sarà anche quello del crossover con lo spinoff di Grey’s Anatomy sui pompieri, Station 19.

In definitiva, un episodio che sembrava non dover avere un grosso impatto sull’economia della trama orizzontale si è rivelato invece capace di aprire nuove porte per tanti personaggi, facendoli avanzare tutti, potenzialmente, verso un nuovo capitolo della loro vita. E perfino le matricole e gli specializzandi hanno trovato un loro posto coerente e per nulla forzato in questo ritratto corale. Un episodio che si iscrive nella scia del registro brillante e da commedia inseguito da questa stagione, che torna in onda il primo marzo su ABC dopo la pausa per le Olimpiadi Invernali.