Piero Pelù a Sanremo 2018 rende omaggio a Lucio Battisti ne Il tempo di morire, brano che aveva già interpretato e che era stato recepito positivamente dalla critica. Sul palco dell’Ariston, si sono incontrati il rock e l’eleganza pop di un mito intramontabile, al quale Sanremo deve gran parte del suo successo.
Il tempo di morire arriva sul palco del Festival di Sanremo a quasi 50 anni dalla sua pubblicazione, avvenuta nel 1970. Nel lato A dell’LP troviamo Fiori rosa fiori di pesco, con la quale Lucio Battisti ha partecipato al Festivalbar del 1970, aggiudicandosi la prima posizione per la seconda volta consecutiva.
L’interpretazione di Piero Pelù dimostra ancora una volta quanto sia versatile la musica di Lucio Battisti, che si presta alla vocalità di un artista tipicamete rock. Il tempo di morire rimane comunque un brano che ben si presta al nuovo arrangiamento che ha pensato Pelù per la sua personale resa sul palco del Teatro Ariston.
Un rock allo stato puro ha riempito l’Ariston come non si vedeva da qualche serata, se non per qualche flebile tentativo da parte di pochi degli artisti in gara. Claudio Baglioni ha provato a tenergli testa, ma quando si tratta di rock è il leader dei Litfiba ad avere la meglio. Pelù spiega il significato del brano e pone ancora l’accento sul delicato tema della violenza sulle donne, che in questo Festival è stato toccato più volte con un fiore esibito dagli artisti in gara che hanno aderito all’iniziativa con l’hashtag #iosonoqui.
Il leader dei Litfiba è stato presente anche quando si è tratto della scelta delle Nuove Proposte, partecipando alla serata del 15 dicembre nella quale sono stati designati i 6 finalisti, ai quali si sono aggiunti quelli di Area Sanremo. Nella serata dei duetti, è stato anche incoronato il vincitore designato in Ultimo con Il ballo delle incertezze.
