Ellen Pompeo contro Woody Allen, la star di Grey’s Anatomy su Twitter: “Non ho letto i suoi diari ma sapevo tutto”

L'attrice Ellen Pompeo contro Woody Allen dopo la diffusione dell'inchiesta sui suoi appunti: i tweet senza peli sulla lingua della star di Grey's Anatomy


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Le bordate di Ellen Pompeo contro Woody Allen su Twitter hanno fatto notizia, ma chi conosce la star di Grey’s Anatomy sa che non è nuova a prendere posizioni sugli argomenti più disparati esprimendosi senza peli sulla lingua.

Qualche tempo fa ne furono esempio i tweet contro l’interprete di James Bond, Daniel Craig, contestato per la sua rinuncia al ruolo ritenuto troppo faticoso. Stavolta a finire nel mirino della Meredith Grey di Grey’s Anatomy è il pluripremiato regista di Manhattan e Zelig.

Dopo la pubblicazione dell’inchiesta sugli appunti e materiali inediti di Allen, analizzati da un giornalista freelance del Washington Post, Ellen Pompeo ha voluto chiarire di aver sempre avuto una pessima idea del regista: per l’attrice, l’immagine di Woody Allen come un uomo misognino, lascivo, ossessionato dalle minorenni che emerge dal report di Richard Morgan non è affatto una novità. “Non ho analizzato i suoi diari personali eppure lo sapevo… sono scioccata che le persone lavorino con quest’uomo, l’ambizione è cieca” ha scritto l’attrice di Grey’s Anatomy.

La Pompeo ha poi contestato le scelte personali di Allen, ricordando come si sia sposato con la figlia adottiva. E ne ha criticato l’atteggiamento verso le minoranze, accusandolo di non dare opportunità ad attori ispanici o asiatici: “O gli asiatici sono solo da molestare per lui?” ha insinuato l’attrice riferendosi al matrimonio con Soon-Yi Previn avvenuto nel 1997. Qualcuno le ha però ricordato come Penelope Cruz abbia vinto un Oscar grazie al suo film Vicky Cristina Barcelona.

La Pompeo ha poi respinto l’insinuazione di essere ubriaca e ricordato che ci sono casi in cui le molestie non fanno notizia, come quando le accuse a Bill Crosby passarono quasi inosservate sui social network, senza alcuna mobilitazione per le vittime. Quando si è trattato di Harvey Weinstein, invece, l’eco è stata enorme: “Ci sono volute un sacco di celebri donne bianche ad accusare un mostro di atti mostruosi perché la gente si svegliasse… si chiama razzismo“.