Shonda Rhimes e Kerry Washington con le donne molestate, nasce il progetto di assistenza legale Time’s Up Now

Oltre 300 celebrità tra cui Shonda Rhimes e Kerry Washington si schierano con le donne molestate per sostenere il fondo di assistenza legale Time's Up Now

Shonda Rhimes, Scandal

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Dopo la rivoluzione culturale che nel 2017 ha travolto i pesi massimi di Hollywood con gravi accuse di molestie sessuali, Shonda Rhimes e Kerry Washington, insieme a Reese Witherspoon, Dakota Johnson, Eva Longoria e tante altre hanno deciso di impegnarsi concretamente per mettere a frutto i risultati del movimento #MeToo, cui hanno aderito centinaia di migliaia di donne comuni e celebrità per denunciare le aggressioni a sfondo sessuale subite sui posti di lavoro.

Un’epidemia che a Hollywood appare endemica, ma che oggi non passa più inosservata grazie al coraggio di chi ha scoperchiato questo vaso di Pandora, come ha sottolineato la rivista TIME attribuendo alle “silence breakers” (le donne che hanno rotto il silenzio) e al movimento #meToo la celebre copertina come persona dell’Anno.

Se il 2017 è stato l’anno della denuncia ai mezzi d’informazione, il 2018 deve essere quello delle azioni legali, con misure proattive atte ad impedire che tali reati continuino a perpetrarsi indisturbati sul posto di lavoro, sia nell’industria del cinema e della tv che lontano dalla scintillante Hollywood.

Shonda Rhimes e Kerry Washington, rispettivamente creatrice e protagonista della serie tv Scandal, si sono unite ad oltre 300 volti noti per lanciare l’iniziativa Time’s Up, volta a combattere le molestie e gli abusi in tutti i settori professionali attraverso il sostegno legale alle vittime di violenze.

È finito il tempo del silenzio. È finito il tempo dell’attesa. È finito il tempo della tolleranza per discriminazioni, molestie e abusi. Firma la lettera di solidarietà e dona al Fondo di difesa legale” è l’invito di Shonda Rhimes ai suoi followers su Twitter.

In una lettera aperta pubblicata su The New York Times e The Los Angeles Times, che si apre invocando la sorellanza che è alla base dei movimenti femministi, le promotrici di Time’s Up hanno spiegato l’intento dell’iniziativa: “Vogliamo che tutti i sopravvissuti alle molestie sessuali, ovunque, siano ascoltati, creduti e che sappiano che è possibile denunciare. Vittime e sopravvissuti devono essere in grado di accedere alla giustizia e al risarcimento per i reati che hanno subito“.

L’organizzazione si occuperà quindi di dare un supporto in termini di spese e iter legali a tutti coloro che ne avranno bisogno e si finanzierà attraverso una raccolta di fondi a sostegno delle vittime di molestie sul posto di lavoro. Si può contribuire al fondo di difesa legale sull’apposito sito timesupnow.com.